Arci al Congresso di Secours populaire, si intensificano i rapporti

Per una solidarietà grande come il mondo, universale, oggi e domani, così era intitolato il 37° Congresso nazionale di Secours Populaire, tenutosi la scorsa settimana a Perpignan, al quale l’Arci è stata invitata. Il Soccorso Popolare Francese è un’organizzazione senza scopo di lucro, riconosciuta di pubblica utilità, riceve ordinariamente lasciti e donazioni e la cui missione è agire contro la povertà e l’esclusione, in Francia e nel mondo, promuovendo la solidarietà e i suoi valori. Riunisce persone di tutte le opinioni, condizioni e origini, è particolarmente attento ai problemi di esclusione: nel breve termine, da una solidarietà di emergenza basata sull’ascolto, sul cibo, sull’abbigliamento, sul ricovero di emergenza o il rinvio a una struttura di cura; nel lungo termine fornisce invece aiuto a individui e famiglie nei loro sforzi e nei loro diritti: accesso all’alloggio, salute, vacanze, cultura e tempo libero, sport, integrazione professionale.
Nata nel 1945 è l’erede di movimenti popolari come Secours Rouge International, mantenendo gli stessi valori nel corso dei decenni, soprattutto la propria autonomia rispetto agli organi statali: la composizione del proprio bilancio è infatti totalmente costituita da donazioni, un ottimo parterre di collaborazioni con privati, nessun introito da progetti con le istituzioni di nessun livello.
Lo scorso anno ha raggiunto col proprio aiuto oltre 3 milioni di persone in Francia e nel mondo attraverso la propria rete i cui numeri sono davvero ragguardevoli: nella sola Francia è strutturata in 96 federazioni dipartimentali e 658 comitati locali, in cui prestano il loro impegno 80 mila volontari dopo quasi 4 mila ore di formazione.
Al congresso hanno partecipato circa 1.200 delegati e poco meno di un centinaio di ospiti internazionali, che hanno animato una discussione molto bella e partecipata. L’Arci ha con loro una collaborazione che si va rafforzando di anno in anno, attraverso Arcs, il Comitato delle Marche e quello de L’Aquila, rapporti solidi e preziosi da tenerci ben stretti.