09/01/2017
Notizie sulla violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali
numero 10 / gennaio 2017
5 dicembre
La società civile chiede ad Al Sisi di non firmare la legge sulle Organizzazioni Non Governative
Dopo l’approvazione da parte del parlamento egiziano di una legge estremamente repressiva sulle ONG, ventidue organizzazioni non governative insieme a quattro partiti politici e a venti personalità hanno fatto appello al presidente Al Sisi perché respinga la legge entro i trenta giorni previsti dalla legge. La lettera definisce la nuova legge una “flagrante violazione della costituzione egiziana e degli obblighi internazionali sulla libertà delle associazioni civiche”. Mohamed Zaree del Cairo Institute for Human Rights Studies ha dichiarato che “il presidente ha il potere costituzionale di non approvare la legge”. La dichiarazione congiunta evidenzia che “la legge renderà impossibile, per le organizzazioni dedicate ai servizi sociali e alle attività assistenziali, fornire servizi ai cittadini nel momento in cui questi servizi sono più necessari che mai”. Fra le organizzazioni firmatarie della lettera, oltre al Cairo Institute, ci sono la Egyptian Commission for Rights and Freedoms, Egypt Press Syndicate-Freedoms Committee, il National Group for Human Rights and Law, e Masryoon Against Religious Discrimination.
6 dicembre
Il Parlamento riesamina la nuova legge sui media
Diversi componenti dell’Alto Consiglio Egiziano della Stampa e il Sindacato dei Giornalisti hanno dichiarato il boicottaggio dell’audizione parlamentare relativa alla nuova legge sui media che il Parlamento sta esaminando. Il Comitato Parlamentare per la Cultura e i Media, ha cominciato l’esame della proposta di legge la scorsa settimana. Gli oppositori alla legge dichiarano che il governo e l’esecutivo non dovrebbero in nessun modo avere il diritto di interferire nella composizione dei tre organismi di controllo previsti nella proposta di legge. I loro membri dovrebbero invece essere scelti da organismi della stampa indipendente.
7 dicembre
L’Europol investigherà sul naufragio dei migranti di aprile
La agenzia europea Europe ha annunciato l’apertura di una indagine sul naufragio di un barcone di migranti avvenuto nell’aprile scorso al largo delle coste egiziane, che ha causato la morte di più di cinquecento persone. La decisione arriva dopo che una inchiesta della Reuters e della BBC ha rivelato che, sette mesi dopo la tragedia, nessun organismo ufficiale egiziano ha aperto alcuna inchiesta sul caso, e tantomeno accertato alcuna responsabilità. I vertici dell’Europol lamentano “la mancanza di chiare risposte” sul caso.
8 dicembre
Arrestata Azza Soliman per la causa sui fondi stranieri alle ONG.
La attivista per i diritti umani e avvocata egiziana Azza Soliman è stata arrestata, in relazione alla causa 173 contro le organizzazioni non governative accusate di aver ricevuto illegalmente fondi stranieri. Azza Soliman è la fondatrice del Centro Egiziano per l’Assistenza Legale alle donne (CEWLA) e ha ricevuto recentemente il divieto a viaggiare. Azza è stata arrestata nella sua casa e portata in una stazione di polizia, accusata di aver accettato fondi stranieri per mettere in pericolo la sicurezza dello stato, di aver formato una falsa ONG, e di evasione fiscale. E’ stata successivamente rilasciata su cauzione. Secondo un giornale locale, il divieto a viaggiare sarebbe stato imposto su almeno sessanta attivisti dei diritti umani.
9 dicembre
Il Governo Egiziano emenda la Legge sulle Proteste
Il Governo egiziano ha inviato l’articolo 10 della controversa nuova legge sulle proteste al Consiglio di Stato per una revisione legale. L’articolo 10 permette al Ministro dell’Intero egiziano di vietare ogni protesta programmata, ma questa settimana l’articolo è stato dichiarato incostituzionale dalla Suprema Corte Costituzionale. Il Ministro della Giustizia ha tentato di chiarire l’emendamento, dichiarando che questo potere sarebbe usato solo se la protesta “minacciasse la sicurezza nazionale” e che in ogni caso il divieto dovrebbe essere approvato da un giudice.
10 dicembre
Giornalisti del quotidiano “Al-Masry Al-Youm” cominciano lo sciopero della fame
Il sindacato egiziano dei giornalisti ha annunciato che molti giornalisti del quotidiano “Al-Masry Al-Youm” hanno trasformato il loro sit-in in uno sciopero della fame. La protesta si oppone alla decisione di trasferimento di alcuni giornalisti alla redazione di Alessandria, ed è iniziata a novembre. Il quotidiano, di proprietà privata, ha già effettuato trasferimenti senza giustificazione di altri giornalisti, e i critici sospettano che questi atti siano un modo per costringere al silenzio giornalisti scomodi.
11 dicembre
Poliziotti indagati dopo morte per tortura.
L’autopsia ha dimostrato che la morte di Magdy Makeen è stata causata da tortura, ha dichiarato l’avvocato della sua famiglia. In risposta, le autorità egiziane hanno aperto una inchiesta su dieci agenti di polizia, sospettati di essere coinvolti nella morte di Makeen. Il venditore ambulante di 53 anni era stato arrestato un mese da dopo un litigio con un poliziotto, ed è morto in una stazione di polizia del Cairo. La sua famiglia è venuta a sapere della sua morte il giorno dopo e ha deciso di trasferire il corpo in un ospedale, dove sono stati trovati i segni di tortura.
14 dicembre
Congelati i beni dell’avvocata attivista Azza Soliman
I beni della avvocata e attivista dei diritti umani Azza Soliman sono stati congelati oggi da un tribunale criminale del Cairo. Lo stesso tribunale ha rinviato la decisione sul congelamento dei beni di Mozn Hassan, direttrice del Nazra for Feminist Studies e di Mohamed Zarea, direttore del Cairo Institute for Human Rights Studies. La decisione è collegata alla famigerata causa 173 del 2011 che accusa le organizzazioni non governative egiziane di aver ricevuto illegalmente fondi dall’estero.
16 dicembre
Rigettato l’appello per tre fotogiornalisti
Un tribunale militare del Cairo ha rigettato l’appello per tre fotogiornalisti accusati di aver diffuso notizie false, fotografie non autorizzate, e di appartenere a un gruppo illegale. Il tribunale ha anche rinnovato la loro detenzione di altri 15 giorni, per permettere alle indagini di essere completate. I tre fotogiornalisti sono Hamdy al-Zaeem, Mohamed Hassan, and Osama al-Beshbeshy, e sono stati arrestati a settembre mentre filmavano un documentario vicino alla sede del Sindacato della Stampa al Cairo. Secondo un report annuale recente del Comitato per la Protezione dei Giornalisti, l’Egitto è il terzo paese al mondo per numero di giornalisti detenuti nel 2016, dopo la Cina e la Turchia.