A ‘Contromafie’ l’appello a rafforzare le buone prassi per contrastare mafie e corruzione

Si è svolto a Roma Contromafie, l’appuntamento rivolto a tutte le realtà aderenti a Libera tra cui l’Arci, che ha partecipato con una sua delegazione.

Un momento di confronto tra le istituzioni e la società civile responsabile e un’occasione per fare il punto sullo stato della lotta alle mafie e alla corruzione nel nostro Paese, con un occhio di riguardo a quanto accade in Europa e oltre.

Ad aprire e chiudere i lavori è stato Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, che ha toccato diversi temi: «La lotta alle mafie e alla corruzione necessita di due cose, che non mancano ma che vanno rafforzate. La prima è la simultaneità degli interventi. La lotta alle mafie non ammette compartimenti stagni perché le mafie e la corruzione sono un male non solo criminale, ma culturale, sociale, politico, economico. Bisogna combatterle su ciascuno di questi piani contemporaneamente. Occorre una strategia, un’azione concordata di tutte le realtà, istituzionali e sociali, coinvolte in questa battaglia che non è di legalità, ma di civiltà. La seconda cosa che manca – ed è un deficit ancora più grave – sono le politiche sociali. Per sconfiggere le mafie occorre costruire una società dei diritti, del lavoro, della giustizia. Occorrono impegno e cura per il bene comune. Le mafie sono parassiti che traggono forza dai vuoti di democrazia. Offrono come favore ciò che non viene garantito per diritto. Le attuali disuguaglianze – la crescita della povertà, lo squilibrio indecente delle ricchezze e delle possibilità – sono il terreno a loro più congeniale».

Undici i gruppi di lavoro, suddivisi in quattro aree tematiche che hanno lavorato confrontandosi per un rinnovamento dei percorsi, dei linguaggi e degli strumenti nella lotta alle mafie e alla corruzione.

Dal lavoro di accompagnamento delle persone vittime del giogo mafioso alle vittime della tratta degli esseri umani nell’area tematica dedicata alle ‘Persone’, ai linguaggi narrativi, dell’informazione giornalistica e artistici capaci di creare anticorpi al sopruso culturale delle mafie con l’area ‘Racconti’, in cui è stato dato spazio alle voci del giornalismo nazionale e locale, a scrittori, sceneggiatori, registi; dai ‘Saperi’, aspetto fondamentale per costituire un importante contrasto alle mafie e alla corruzione alle ‘Economie’, area in cui hanno trovato spazio l’analisi dell’economia illegale, del volume della corruzione nel nostro paese, l’esame e l’impegno per i beni confiscati e la riflessione sul nuovo codice antimafia. Spazi per ragionare su nuove strategie e vecchi percorsi, per avanzare alle istituzioni progetti normativi ed amministrativi, per rafforzare le buone prassi che in questi anni il fronte antimafia ha prodotto, perché non basta un generico contrapporsi alle mafie e alla corruzione, ma serve costruire specifiche proposte di libertà e agirle.