Accoglienza, seminario nazionale a Bologna

Siamo nel pieno di una fase delicata per il Paese con ricadute molto serie su diversi fronti, sistema di accoglienza compreso. Basta un dato per rendere concreta questa deriva: 18mila lavoratori a rischio entro la fine dell’anno e già 5mila avviati al licenziamento. Medici, infermieri, mediatori culturali, operatori dell’accoglienza moltissimi dei quali sotto i 35 anni, la stragrande maggioranza concittadini che su questo terreno avevano investito con professionalità e passione. Tutto ciò grazie al combinato disposto dall’approvazione del Decreto Sicurezza che di fatto ha cancellato il sistema SPRAR come lo abbiamo conosciuto – e in parte costruito insieme a tante amministrazioni locali – e la revisione totale del capitolato di gara dei Centri di Accoglienza Straordinaria gestiti dalle prefetture che, nei fatti, impedirà qualunque azione di inclusione e integrazione. Siamo nel pieno di una revisione complessiva all’idea di accoglienza, nella ricostruzione di una situazione di emergenza sociale da scaricare nuovamente sulle comunità locali.

L’Istituto di Politiche Internazionali ha già stimato in oltre 44mila le persone che dal 5 ottobre 2018 hanno perso i diritti di cui godevano, grazie alla cancellazione del permesso umanitario; 44mila persone costrette ad uscire dal sistema con il serio rischio di andare ad ingrossare, nella migliore delle ipotesi, le file dei senza fissa dimora.

Denuncia urlata a gran voce nelle settimane scorse anche dalla stessa Caritas. Abbiamo deciso dunque d’incontrarci come Associazione per affrontare questa fase di passaggio indefinita – mancano ancora i decreti attuativi del nuovo SIPROIMI e non sono ancora partiti i nuovi bandi CAS – e di forte instabilità sociale. Dietro a questa controriforma si nasconde infatti un’idea vecchia e superata di welfare in cui sussidiarietà, inclusione e integrazione non trovano spazio. È l’idea puramente assistenzialista ma, stavolta, non per tutti da cui, appunto, il famigerato «prima gli italiani». Ma non possiamo e non vogliamo rimanere spettatori di questa deriva; risulta infatti indispensabile, proprio oggi, un ruolo attivo da parte di tutta l’Arci. Un lavoro enorme. Un lavoro che deve misurarsi con la ridefinizione del concetto di welfare e soprattutto un lavoro che traguarda anche la nostra capacità di tornare ad essere un soggetto sociale a cui guardare con attenzione e interesse.

 

Programma della Giornata di studio nazionale

Costruiamo un piano di lavoro condiviso sull’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati dopo il decreto sicurezza e il nuovo capitolato Cas

VENERDÌ 12 APRILE 2019 Parco della Montagnola, via Irnerio 2/3, Bologna

PRIMA SESSIONE PLENARIA*

Il quadro attuale

Introduce e modera Rossella Vigneri,  presidente Arci Bologna

Ore 10 – Il sistema d’accoglienza italiano a seguito delle recenti modifiche legislative e operative.

Filippo Miraglia,  responsabile immigrazione Arci nazionale

Ore 10.20 – Il lavoro dell’Arci nell’attuale contesto. Analisi della situazione e prospettive di lavoro

Walter Massa,  responsabile accoglienza richiedenti asilo e rifugiati Arci nazionale

Ore 10.40 – La fase attuale tra proroghe, ricorsi e cambiamenti epocali del sistema CAS. Quali scenari?

Intervento a cura di ASGI.

Ore 11 – Verso la definizione del SIPROIMI. Quale sistema d’accoglienza

Daniela Di Capua,  Direttrice Servizio Centrale.

Ore 11.20 – L’impatto del cambiamento sul sistema di accoglienza: salvare la qualità del nostro lavoro e i posti di lavoro.

Oliviero Forti, Responsabile Ufficio immigrazione Caritas Italiana; Nicola Marongiu,  Coordinatore Area Welfare CGIL nazionale.

Seguono domande e interventi

 

Ore 13.30 – Pausa pranzo

 

(* Prima sessione aperta al pubblico)

 

SECONDA SESSIONE PLENARIA*

Gli strumenti e l‘azione

Introduce e modera Federico Amico, presidente Arci Emilia Romagna

Ore 14.30 –  Ripensare e reinvestire nell’accoglienza. L’accoglienza in famiglia: un nuovo impegno nazionale per l’Arci?

Francesco Camisotti,  Coop CIDAS

Ore 14.50 – Ripensare e reinvestire nell’accoglienza. L’accoglienza dei minori: un progetto educativo a 360 gradi.

Valentina Itri, Ufficio immigrazione e asilo Arci nazionale.

Ore 15.10 – La società consortile cooperativa nazionale. Definizione, obiettivi, tempi e strategia

Walter Massa, responsabile accoglienza richiedenti asilo e rifugiati Arci nazionale.

 

Seguono dibattito e interventi

 

Ore 17 – Il ruolo dell’Arci in questa nuova e delicata fase.

Conclusioni di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci.

 

(* riservata alla rete Arci immigrazione)