Lo spazio del cielo

Interventi di arte contemporanea su un percorso ad anello
della Francigena tra Viterbo, Vetralla e Caprarola

Programma
Ore 17.00 Area lancio deltaplani, Loc. Poggio Nibbio, Caprarola
Matteo Nasini, Campo sintonico

ore 18.30 Fossato Callo, Strada Foro Cassio, Vetralla
Elena Mazzi, 300.000 anni in 344 centimetri

ore 20.00 Ex Terme Inps, Strada Bagni, Viterbo
Alfredo Pirri, Lanterna termale

Saranno presenti: gli artisti, i curatori del progetto, gli amministratori locali,
i rappresentanti della Regione Lazio, i partner del progetto
Per informazioni
www.regione.lazio.it/rl/arte-sui-cammini
www.arciviterbo.it

Per informazioni
393.90.97.166

Informazioni Navette
Da Viterbo
Ufficio Turistico di Viterbo tel. 0761.22.64.27
Da Roma
tour@coopculture.it

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CoopCulture presenta il progetto Lo spazio del cielo, progetto di arte contemporanea sul cammino della Via Francigena nel tratto compreso tra Viterbo, Vetralla e Caprarola, risultato tra i 7 progetti selezionati dalla Regione Lazio nell’ambito dell’Avviso Pubblico Arte sui Cammini. CoopCulture è la più grande cooperativa operante nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia e opera attualmente in oltre 250 siti in Italia, tra musei, biblioteche, luoghi d’arte e di cultura. Il progetto Lo spazio del cielo rientra nelle attività di valorizzazione e divulgazione del patrimonio paesaggistico e storico-artistico promosse da CoopCulture con l’obiettivo di avvicinare i diversi pubblici all’arte. CoopCulture è impegnata da tempo sul fronte della sostenibilità. I cammini e la Francigena in particolare, sono l’occasione per una promozione del territorio e delle sue bellezze e per una idea di un turismo che sia il contrario di quello “mordi e fuggi”: una esperienza personale e lenta dei luoghi, della loro storia e delle loro qualità a cui anche gli interventi contemporanei contribuiscono.
Il 12 luglio verranno inaugurate tre delle quattro opere previste dal progetto attraverso un evento itinerante tra Viterbo, Vetralla e Caprarola. Il titolo del progetto deriva dalla radice del termine contemplazione ovvero dal latino cum templum (nel mezzo dello spazio del cielo). Si tratta dello spazio identificato dal lituo degli aùguri, uno spazio tracciato che veniva suddiviso poi in regioni faste e nefaste allo scopo di trarne presagi dal volo degli uccelli e riprodotto sul terreno per identificare dei luoghi dove compiere sacrifici per gli dei. Dunque, il templum è la geografia sacra che, proprio nel territorio dell’antica Etruria, ha suggerito l’identificazione delle prime aree in cui fondare i luoghi di culto. Le opere, lungo un percorso ad anello intorno alla caldera del lago di Vico, orientano il passo, illuminano il percorso come lanterne, risuonano nel paesaggio, sono stazioni che segnano sempre un confine, l’arrivo in un centro abitato, il varco di un limite, l’inizio di una nuova fase del cammino. Il percorso parte dalla zona termale di Viterbo, dove Alfredo Pirri ha individuato nella guardiola delle Ex Terme Inps, complesso che da anni versa in stato di abbandono, la possibilità di definire un segno tangibile per il camminatore in procinto di arrivare a Viterbo. Trasformare questa piccola costruzione, un casotto di pochi metri quadri, in una lanterna accesa. “Adesso la palazzina sta lì, spazio vuoto e abbandonato a controllare una confluenza di strade, cerniera simbolica fra pubblico e privato, campagna e città. È lì come una sentinella immobile, invecchiata e stanca che attende il cambio. La palazzina può diventare una scultura. Una lanterna luminosa dalla forma solitaria e solida. Brillante di notte, come un faro che orienta i passanti e che di giorno torna muta con occhi e bocca tappati dal fremito di ali di uccelli in transito” (Alfredo Pirri). A Vetralla l’intervento artistico di Elena Mazzi si inserisce all’interno dell’area naturalistica di Fossato Callo, nei pressi del Foro Cassio, nella quale è in corso di realizzazione la sistemazione paesaggistica e il recupero dei lavatoi in peperino. 300.000 anni in 344 centimetri, scultura di Elena Mazzi, realizzata in collaborazione con Regula Zwicky, è una lunga lastra di peperino elevata tramite un piedistallo in corten all’altezza della mano, sulla quale è scolpita una sorta di mappa sensibile delle trasformazioni geologiche del paesaggio vetrallese, dovute in gran parte all'eruzione del vulcano vicano, a partire proprio da circa 300.000 anni fa. La scultura è l’esito di un percorso di ricerca condotto dall’artista sul territorio in collaborazione con geologi e naturalisti ed è di fatto un palinsesto di superfici e forme scaturite dai diversi fenomeni di pietrificazione delle lave. I camminatori toccheranno la pietra, ripetendo il gesto di devozione dei pellegrini verso le icone sacre e la scultura si modificherà nel tempo. Infine Campo sintonico di Matteo Nasini, gruppo di quattro installazioni in corten posizionate nei pressi dell’area di lancio dei deltaplani all’interno della Riserva del Lago di Vico, intercetta i venti e produce un canto del paesaggio, un’armonia naturale che amplifica le suggestioni del paesaggio. L’installazione, composta da quattro sculture che delimitano un perimetro acustico, è un progetto eco-compatibile che non produce alcun impatto ambientale e che produce un suono continuo, autonomo e indeterminato. La direzione, la tipologia e l'intensità degli elementi atmosferici determinano un suono non catalogabile come musica, irriproducibile e unico, creando le condizioni per un’esperienza umana specifica e imprevedibile.
Dopo l’inaugurazione di queste tre opere, Lo spazio del cielo ha in programma di concludere i lavori di realizzazione di Torre Tuscia di Teodosio Magnoni entro Ottobre 2019. L’opera rielabora le architetture del territorio e le bucature delle necropoli in versione contemporanea attraverso una scultura in corten alta sei metri che si integra col paesaggio in corrispondenza di Sutri, importante tappa per i pellegrini prima di arrivare a Roma. Lo spazio del cielo è realizzato con il patrocinio e il sostegno dei comuni di Viterbo, Vetralla, Sutri e Caprarola e della Riserva naturale del Lago di Vico. Il progetto è diretto da Arci Viterbo /Cantieri d’Arte e curato da Marco Trulli, con la collaborazione di Saverio Verini e con la supervisione un comitato scientifico composto da alcuni docenti dell’Università degli Studi della Tuscia. Dirigono i quattro cantieri gli architetti Roberta Postiglioni e Stefania Fieno. Aderiscono al progetto diversi partner territoriali e realtà italiane dell’arte contemporanea.

Un progetto promosso dalla Regione Lazio - Avviso pubblico regionale Arte Sui Cammini
ideato da Coopculture
e diretto da Arci Viterbo/Cantieri d’Arte
con il patrocinio e il sostegno di
Comune di Viterbo
Comune di Caprarola
Comune di Vetralla
Comune di Sutri
Unindustria Viterbo

In collaborazione con
Arci Viterbo/Cantieri d’Arte
Arci Lazio
DISUCOM (Unitus)
FARE, Milano
Riserva naturale del Lago di Vico
Legambiente Lago di Vico
Promotuscia
Viaindustriae publishing
BJCEM – Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo
Orto botanico dell’Università della Tuscia
Sistema Museale d’Ateneo
Ex Elettrofonica, Roma
Clima Gallery, Milano
Albumarte, Roma

Media Partner
Artribune

Si ringraziano le aziende e i collaboratori: Oikos group, Ricci Illuminotecnica, Edil3D, Pietro Pigliavento, L.A.M. di Benedetti S.r.l., Vetreria Preneste srl, Vimet srl, G.e.s.a. srl, Ice Beem, Massimo De Giovanni e Regula Zwicky