Metamorfosi/ La festa di ecoinformazioni

PROGRAMMA
ore 19,30 La cena per ecoinformazioni
ore 21 Il videoconcerto “Metamorfosi”
ore 22.30 Il brindisi
Introduzione di Fabio Cani

Musiche e immagini:
Trammammuro
Claudio Bonanomi (chitarra), Pierangelo Galletti (basso), Marco Lorenzini (oboe, armonica, voce), Roberto Nedbal (percussioni), Elisa Roncoroni (voce), Andrea Rosso (chitarra, disegni, video)

Con la partecipazione di
Moreno Delsignore e Luca Sassi

Sarà distribuito a tutti Otium 2020 il calendario
dei dì di festa di ecoinformazioni

Ingresso libero (sottoscrizione per la cena).
Sarà possibile associarsi a Arci ecoinformazioni

METAMORFOSI
Teniamoceli stretti i maestri, in questo tempo spaventato e depresso. Primo Levi, chimico, scrittore, poeta e autore della più celebre e intensa testimonianza dell'orrore di Auschwitz è sicuramente tra questi. Nel centenario della nascita ecoinformazioni dedica a lui il tradizionale concerto-festa di fine anno. Si terrà allo Spazio Gloria (uno spazio da tenere anch'esso stretto, in una città priva ormai di orizzonte culturale) venerdì 20, a partire dalle 19,30.
L’universo insolito di Levi (concepito nel momento in cui la scienza sostituisce la probabilità alla certezza) è una grande risorsa educativa e morale. Una “metamorfosi della storia naturale” visibile solo a chi sa sfidare razionalmente il mutismo della materia e l’ambiguità della natura (né buona né cattiva) ma sa rispettare l’inspiegabile che la pervade. Una visone profetica: Levi inventa nel secolo scorso le cose stravaganti che oggi usiamo regolarmente: «il versificatore produce poesia, il mimete duplica oggetti ma anche esseri umani, il calometro è un misuratore di bellezza, il torec è un “registratore totale” che permette di sperimentare sensazioni di vite alternative registrate su nastri». E con civile umiltà fa intravedere l'urgenza di cambiamento del modo di stare al mondo come individui e come società, un suggerimento di radicalità profondamente politico e assolutamente attuale.
Levi ci dice oggi (nel bel mezzo dell'ambiguo sconcerto per la crisi biofisica del pianeta) che le forme, le strutture e i materiali delle cose, comprese quelle viventi, sono convergenti. Semplici, modulari, convertibili, mobili. Il fatto che un identico atomo di idrogeno possa appartenere al più saggio o al più imbecille di noi può provocare una certa inquietudine, ma è incontestabile. Ed è in grado, da solo, di provocare una metamorfosi della nostra mente.