Yosonu Sounds Wall-E

Anno 2815. La Terra è stata abbandonata da sette secoli, porti e grattacieli appaiono fatiscenti e arrugginiti: dopo una probabile guerra nucleare, rifiuti, ferraglie e resti di robot hanno reso la Terra inabitabile e disabitata.
Wall•E continua il suo lavoro: impacchetta i metalli rugginosi e li ammassa, a forma di cubi, in enormi e alti mucchi. A interrompere la sua solitaria routine l'atterraggio di un'astronave, da cui esce in perlustrazione la robottina Eve.

Yosonu sonorizza in chiave electro il capolavoro d'animazione Disney/Pixar, componendo in tempo reale la colonna sonora, sempre e solo con oggetti di scarto, voce e corpo.

21/10 Carpi (MO)
15/11 Palermo
16/11 Messina
17/11 Catania
25/11 Carini (PA) TEDx talk
27/11 S.Giovanni R. (FG)
28/11 Pescara
29/11 Terranuova Braccioli (AR)
30/11 Livorno
1/12 Genova
2/12 Brescia
3/12 Bologna
4/12 Forlì
5/12 Pisa
6/12 Perugia
7/12 Roma
8/12 Cosenza
21/12 Agrigento

Yosonu in sintesi:
250 concerti in 3 anni, anche in Inghilterra, 2 dischi, 10 tour,
patrocinio di Legambiente per il riuso degli oggetti e riciclo dei materiali in un live senza strumenti convenzionali.
( recensione rockit www.rockit.it/recensione/38557/yosonu-happy-loser )
Diverse performance in duo anche, con Paolo Tofani,
chitarrista degli Area nel progetto Battiti Alti.
( in classifica KeepOn tra i migliori live del mese di marzo 2018 in Italia
http://www.keeponlive.com/live-parade/live-parade-marzo-2018/ )

Il progetto opera verso "una risemantizzazione del suono naturale dell’oggetto in cui il suo significato abituale scompare in favore di una nuova interpretazione. Ci si trova dinnanzi a una nuova visione dell’arte che va contro la sublimazione dell’arte stessa, contro quel concetto di bello assoluto che per secoli è stato al centro di ogni rappresentazione. Un’opera d’arte immateriale che comunica con lo spettatore coinvolgendolo attivamente, rendendolo parte integrante della pratica performativa.
È il culmine di un processo evolutivo del concetto di opera d’arte iniziato con Duchamp o ancor prima con la Demoiselle D’Avignon di Picasso, in cui l’approccio esclusivamente contemplativo è sostituto da un approccio mentale in cui lo spettatore o meglio il fruitore mette in atto una serie di meccanismi logici e sensoriali" - di Alessandra Fovio, Schegge Magazine.