Arena Daturi a Piacenza: resistere grazie al cinema

Resistere per non togliere ai piacentini una manifestazione culturale e di svago; resistere per non permettere agli amministratori comunali di peggiorare una situazione già di per sé critica; resistere per non arretrare di fronte all’involuzione politica, culturale e sociale in cui siamo immersi, a livello nazionale.

Dopo aver perso, in meno di un anno dal cambio di colore della Giunta comunale, un centro educativo targato Arci in una zona periferica e dopo aver visto il ridimensionamento del centro interculturale, Piacenza ha rischiato di trovarsi senza il cinema all’aperto. Con la volontà di fare piazza pulita di quanto realizzato ai tempi delle precedenti amministrazioni, si è cercato di azzerare anche le esperienze di successo, perfino una manifestazione innocua, popolare e – direbbero alcuni leader politici in ascesa – né di destra né di sinistra, come il cinema all’aperto.

Le premesse di quello «Stop al Festival del Diritto: faremo il Festival dei Doveri» del neo assessore alla cultura (non è uno scandalo chiudere quel festival, costruito grazie a Stefano Rodotà, ma il metodo lascia perplessi).

Fortunatamente ciò è stato impedito. People have the power. Moltissimi piacentini e tanti non-piacentini solidali hanno salvato l’Arena Daturi dal rischio cancellazione con una petizione su change.org e con lettere ai media locali. Grazie a tutti per il supporto morale e l’aiuto concreto.

Al netto di imprevisti e difficoltà, riusciamo a proporre una buona rassegna cinematografica estiva, con un programma equilibrato. 52 film in 51 serate, 6 film a settimana in media, 6 opere prime, 4 proiezioni in versione originale, 7 prime visioni, 2 animazioni, 5 documentari, 4 film prodotti da cinematografie minori e poco distribuite in Italia, 8 film diretti da donne (da anni siamo attenti).

Le registe sono Sally Potter, Alice Rohrwacher, Sou Abadi, Paola Randi, Blandine Lenoir, Susanna Nicchiarelli, Ildikò Enyedi e Francesca Comencini. In calendario film premiati con Oscar, Golden Globes, David di Donatello, Leone d’Oro, Palma d’Oro, Orso d’Oro, film presentati al Festival di Cannes, al Torino Film Festival, alla Mostra del Cinema di Venezia, al Biografilm di Bologna e una ventina di titoli italiani, di solito tra i più apprezzati dal pubblico. Titoli proposti in due passaggi, in luglio e agosto per dare più opzioni agli spettatori, per esempio La forma dell’acqua, The Post, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, A casa tutti bene, Chiamami col tuo nome. Tra le opere selezionate le ultime fatiche di autori molto noti quali Paolo Virzì, Wes Anderson, Guillermo Del Toro, Luca Guadagnino, Roman Polanski, Steven Spielberg.

Abbiamo deciso di aprire il 2 luglio con Dogman di Matteo Garrone e con Marcello Fonte, premiato come miglior attore al 71° Festival di Cannes.

Fortemente desiderati sono stati i film Due sotto il burqa, commedia francese sull’integrazione per esorcizzare paure e pulsioni distruttive, e Omicidio al Cairo che ci riporta al 2011 della primavera araba, ma che ci impone anche un link mentale con il più recente, doloroso e insoluto caso della tortura e della morte di Giulio Regeni. Un pensiero agli anniversari del 1968 e della Legge 180/78, rispettivamente con un film sul ‘68 piacentino, Aspettando la rivoluzione, e con La seconda ombra dedicato a Franco Basaglia, e poi un focus sull’autismo con il divertente Life, animated. Invece con Nico, 1988 e The Hate Destroyer della rassegna L’Italia che non si vede di Ucca, e con The Post, raccontiamo storie di donne: la prima è famosa, la cantante Christa Päffgen, in arte Nico; la seconda, Irmela Mensah-Schramm, è una donna comune che fa qualcosa di straordinario contro il razzismo e l’odio dilaganti in Europa; la terza è l’editrice del giornale Washington Post Katharine Graham che con coraggio smaschera le menzogne dell’amministrazione Nixon.

Certamente, nel contemperare istanze diverse e talvolta contrarie, non abbiamo potuto programmare film che avremmo voluto; le serate sono 51, e non 65 come negli ultimi anni, in base ai limiti imposti dal Comune che ha agevolato altre iniziative. E le domeniche di luglio sono di riposo al Daturi, ma la chiusura evita la concorrenza interna con filmONfilm, la rassegna che proponiamo a Pontenure, in provincia di Piacenza, e che valorizza il patrimonio filmico e archivistico delle nostre cineteche con proiezioni in pellicola. La riduzione generale comporta un proporzionale decremento dei prodotti indipendenti, più originali e meno distribuiti.

Il consueto stage nell’ambito dell’Alternanza scuola-lavoro vede coinvolte 8 studentesse provenienti da Liceo Gioia e Liceo Cassinari di Piacenza nelle attività di organizzazione e comunicazione della rassegna estiva. L’adesione di tanti giovani è frutto di un lavoro di promozione della cultura cinematografica svolto in vari modi nel tempo: corsi di alfabetizzazione cinematografica, produzioni di cortometraggi, diffusione di contenuti e notizie sul cinema.

Dunque, la 15^ edizione della manifestazione curata da Arci Piacenza e Cinemaniaci si farà. Ma the future is unwritten. Senza un argine, la situazione può solo peggiorare. Pensiamo che salvare il cinema all’aperto sia stato un atto molto significativo. Non tanto perché dobbiamo proiettare film per noi importanti e perché i piacentini non possono fare a meno del cinema sotto le stelle. Anche – ci piace crederlo – perché se lasciamo agli incompetenti la possibilità di dirci che «la pacchia è finita» e di scrivere il futuro, non possiamo lamentarci dopo. Dobbiamo resistere e contribuire a scrivere il futuro con piccoli grandi gesti, simbolici e concreti, come salvare un’arena cinematografica estiva.

Info: www.cinemaniaci.org