Il 25 aprile è Festa nazionale.

La Festa della Liberazione dell’Italia dall’oppressione della dittatura nazi-fascista. È la data che restituisce al nostro Paese la libertà.

Purtroppo – ancora una volta – si tenta di ridurla a una ricorrenza macchiettista tra ‘fascisti e comunisti’, gettando discredito sulla memoria delle partigiane e dei partigiani, relegando i valori fondanti della nostra Costituzione a un retaggio nostalgico di una sinistra velleitaria.

Non è così. Il 25 aprile è un tratto distintivo del nostro Paese, ne è il momento fondativo della Repubblica. Le polemiche ci sono sempre state, ma quest’anno accade qualcosa di peggio.

Tutto viene buttato nella peggiore caciara politica dello scontro interno al Governo giallo-verde, dove ogni argomento è strumentalizzato per fini particolari e per mere beghe di parte che hanno scenari lontani dall’interesse del Paese. Cercare di rimuovere dalla propria agenda un anniversario tanto importante che, oggi più di ieri, ha bisogno di essere ricordato, è un comportamento che qualifica i protagonisti e mortifica i ruoli di Stato ricoperti.

Rappresentare le Istituzioni vuol dire tenere fede ai valori della Repubblica, di cui il 25 aprile ne è il principale. Ignorarlo non è solo uno schiaffo ai cittadini italiani, ma è uno schiaffo ancor più doloroso alla democrazia e alla Carta Costituzionale su cui tutti i Ministri hanno giurato.

Noi, intanto, da buoni cittadini italiani che conosciamo e crediamo nel valore di questo anniversario, saremo in piazza per la festa di tutti.