Con uno straordinario successo di adesioni si è chiuso il Festival Sabir

Un evento che ha coinvolto 4mila persone, tra iscritti e partecipanti

“Siamo molto soddisfatti di questa quinta edizione del Festival Sabir: oltre mille persone hanno partecipato ai corsi di formazione per giornalisti, avvocati, operatori sociali, oltre il doppio poi ha seguito i 70 eventi tra incontri, concerti, mostre e proiezioni”. Con queste parole Filippo Miraglia, membro della presidenza nazionale di Arci, fa un bilancio di questi intensi giorni di appuntamenti promossi assieme a Caritas italiana, Acli e Cgil ha organizzato a Lecce la quinta edizione del Sabir, il Festival diffuso sulle culture del Mediterraneo.

Oltre 200 gli ospiti arrivati nella cittadina pugliese dall’estero, decine le realta’ associative italiane e non che hanno contribuito a parlare di cultura che unisce, ma anche delle criticita’ che gravano sui Paesi rivieraschi, dividendo le due sponde del Mediterraneo. Tra questi, la gestione dei flussi migratori, gli spazi della democrazia, le politiche degli Stati europei in materia di sicurezza ed economia.

Grande novita’ di quest’anno, le ‘Lezioni mediterranee’, con cui il pubblico ha ricevuto approfondimenti sul Mediterraneo, la sua storia e tradizioni ed il Mercato del Mediterraneo in collaborazione con la Fondazione Slow Food per la Biodiversita’. Un’iniziativa di approfondimento e conoscenza che ha visto la partecipazione di un migliaio di studenti dei licei e dell’Universita’ del Salento.

Importante anche la richiesta da parte di tanti soggetti provenienti da Europa, Africa e Medio oriente di “ricevere ancora piu’ spazio per incontrarsi, non trovando punti di riferimento e luoghi di espressione nei loro Paesi, in modo da creare un’alternativa alla cultura dominante dell’odio. E per noi- sottolinea Filippo Miraglia- il Mediterraneo ci sembra lo spazio giusto. In questa regione si gioca una partita importante per il futuro dell’Europa, e a una settimana dalle elezioni europee possiamo dire di aver aggiunto un tassello importante a costruire un’alternativa a tale odio”.