Decreto Salvini: un testo che trasuda cattiveria

Dopo aver letto il testo del DL Salvini sul diritto d’asilo e l’immigrazione, abbiamo deciso di credere che si tratti di una fake news: un passo indietro così pesante rappresenta una pietra tombale sul diritto d’asilo e l’accoglienza di coloro che chiedono protezione in Italia.

La bozza che sta attualmente circolando desta molte preoccupazioni a partire dalle necessità e urgenze identificate per l’emanazione dei provvedimenti elencati.

Il testo infatti si apre con la dichiarazione di urgenza legata alla necessità di non riconoscere più la titolarità a un permesso umanitario a coloro che pur non avendo i requisiti per il riconoscimento della protezione internazionale vivono situazioni di vulnerabilità tali da non poter rientrare nel proprio Paese senza mettere a rischio la loro salute e la loro dignità. Un principio contenuto nelle convenzioni internazionali e coerente con l’art.10 della nostra Costituzione.

Urgente e necessario rendere effettive le espulsioni, rendendo in realtà effettivo solo il trattenimento coatto.

Urgente revocare la protezione internazionale a coloro i quali commettono reato: ossia togliere diritti a chi li ha ottenuti, anche solo perché hanno un procedimento a carico, senza alcuna condanna.

Urgente razionalizzare il sistema di accoglienza non nella direzione di armonizzare il sistema straordinario  nello Sprar ma nella direzione di creare nuovi ghetti e grandi centri, fonte, quelli si, di corruzione e affari privati.

Urgente rendere ancora più farraginoso ottenere la cittadinanza italiana per coloro che vivono l’Italia e in Italia nonostante le sue contraddizioni. Quindi aprire un’altra guerra contro milioni di persone di origine straniera che lavorano, pagano le tasse e contribuiscono alla crescita di questo Paese.

Un elenco di provvedimenti che hanno il sapore della cattiveria, ma che nella pratica distruggerebbero molto delle iniziative positive e sostenibili che sono state messe in piedi i questi anni.

Il profilo di illegittimità è palese. La contrarietà ai principi della nostra Costituzione è evidente. Le persone in cerca di protezione continueranno ad arrivare: i conflitti proliferano e i profughi ne sono una diretta conseguenza. L’attuale instabilità in Libia ne è un’ulteriore prova.

Tutti coloro che non possono esercitare le libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione hanno diritto d’asilo in Italia. Questa dovrebbe essere l’indicazione da seguire perché contenuta nella nostra Costituzione e non le esigenze elettorali del Ministro di turno.

L’ARCI esprimendo contrarietà e dissenso per gli interventi previsti dalla bozza di DL reso pubblico ieri dal Ministro Salvini, annuncia una mobilitazione permanente sui territori per ribadire la necessità di rafforzare il diritto d’asilo in Italia, non di cancellarlo, e di sostenere i percorsi di inclusione sociale oggetto della rete d’accoglienza Sprar e non di cancellare ogni buona prassi favorendo la ghettizzazione dei richiedenti asilo, il business di soggetti incompetenti e la corruzione che ne deriva.

Roma, 7 settembre 2018