Arci in prima linea per il riconoscimento del diritto d’asilo alle donne vittime di violenza: “È ora che le cose cambino in Europa”

Sosteniamo e firmiamo la petizione Feminist Asylum!

Sostegno dell’Arci alla petizione femminista europea per un effettivo riconoscimento dei motivi d’asilo alle donne e alle persone LGBTIQA+.

Le violenze sessuali e sessiste, in particolare le violenze domestiche, lo sfruttamento sessuale, il matrimonio forzato, le mutilazioni genitali, la tratta, le legislazioni discriminatorie, il ripudio, la privazione dei figli, spingono numerose donne, ragazze e persone LGBTIQA+ a fuggire dal loro paese e a chiedere asilo in Europa.

“Queste persone sono quasi sistematicamente esposte alla violenza e allo sfruttamento, è scritto nella petizione, lungo tutto il loro percorso migratorio: violenza sessuale esercitata dai passatori o nei campi profughi, sfruttamento sessuale o lavoro forzato, reclusione nelle reti di tratta dei paesi di transito – incluso nei paesi europei – minacce, traumi e pericoli subiti dai loro figli. Arrivate in Europa, le attendono procedure di asilo inadeguate e un‘accoglienza indegna. Le procedure d’asilo non consentono di identificare le vittime della violenza di genere e le vittime della tratta; le strutture di accoglienza sono inadeguate e le misure di sostegno mancano. Molto spesso i loro specifici motivi di asilo non sono riconosciuti, benché i principi enunciati in diverse direttive europee e nelle disposizioni della Convenzione di Istanbul – che riconosce la violenza nei confronti delle donne basate sul genere come una forma di persecuzione – diano loro diritto alla protezione internazionale”.

Ed è per questo che la petizione, a cui si può aderire online tramite il sito feministasylum.org, chiede alla Commissione, al Parlamento e al Consiglio europeo nonché ai governi nazionali di tutti i paesi del cosiddetto spazio Schengen di garantire il diritto alla protezione internazionale attraverso il riconoscimento effettivo di qualsiasi motivo di asilo specifico alle donne, ragazze e persone LGBTIQA+, ma anche di istituire un organo di vigilanza europeo che assicuri l’effettiva applicazione degli articoli 60 e 61 della Convenzione di Istanbul e degli articoli da 10 a 16 della Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani.

Nello specifico il principio di non respingimento, riaffermato dall’ articolo 61 della Convenzione di Istanbul deve essere strettamente rispettato ed essere l’oggetto di stretta sorveglianza per impedire il rinvio di donne, ragazze e persone LGBTIQA+ verso paesi in cui corrono il rischio di essere nuovamente confrontate a tali violenze. Lo scopo quindi è quello che l’Europa agisca e abbia un ruolo determinante nella lotta contro la tratta di esseri umani affinché le vittime della violenza di genere siano riconosciute, sostenute e beneficino di protezione internazionale ed è  fondamentale per questo garantire l’accesso al diritto d’asilo nei paesi europei per le donne, le ragazze e le persone LGBTIQA+.

Lista delle organizzazioni che sostengono la petizione in Italia:

ARCI Aps, Association “Popoli in Arte” Sanremo, Associazione Albatros Laboratorio teatrale e Centro di Solidarietà – Alba (Cuneo), ATTAC Imperia, Campagna LasciateCIEntrare, Casa delle Donne di Milano (Women’s house of Milan), Cisda (Cordinamento Italiano Sostegno Donne Afgane Onlus), Cooperativa Giolli, Montechiarugolo (Parma) – Centro di Ricerche Teatro dell’Oppresso, Fucsia Teatro, IAM Intersectionalities and more – Bologna, Il Deposito dei Segni – Pescara, La bottega del Barbieri, Imola, Bologna, Laboratorio Politico per un’altra città, Firenze, Libera Università delle Donne, Milano, NUDM Modena, NUDM Ponente Ligure, Re.Co.Sol (Reti Comuni Solidali), Chiaro Sasso, Réseau Sanremo Solidale Sanremo