Firenze città aperta

Il 3 ottobre in piazza SS. Annunziata

Il 3 ottobre rappresenta una data simbolo che nella sua tragicità è assurta a emblema della lotta contro ogni razzismo. Per questo il prossimo mercoledì 3 ottobre in Piazza Santissima Annunziata, nel cuore di Firenze, si sono dati appuntamento la Rete degli Studenti, Arci, ANPI, CGIL, Caritas, Cospe, Oxfam, e altre realtà che si occupano di accoglienza e integrazione, insieme a tanti cittadini comuni, ai ragazzi ospiti dei progetti Sprar e dei Cas. Dalle 14.30 si troveranno per un pranzo e un pomeriggio da passare insieme, per conoscersi e per combattere il razzismo, promuovendo la bellezza della partecipazione. «Il razzismo lo si sconfigge con la conoscenza, una conoscenza diffusa che crei relazioni tra le persone» – spiega Lorenzo Ballini, responsabile Immigrazione di Arci Firenze, che continua «la cosa più interessante di questa iniziativa è che è venuta direttamente dai giovani. Sono loro che hanno contattato il mondo dell’associazionismo cittadino perché sentivano il bisogno di dar vita a un percorso che nella giornata del 3 ottobre troverà il suo punto di partenza».

Da qui, infatti, gli organizzatori puntano a far partire una serie d’incontri tra i ragazzi delle scuole superiori e i ragazzi, spesso loro coetanei o poco più grandi, ospiti dei progetti di accoglienza diffusa. Scambi in cui i ragazzi migranti potranno contare sui loro coetanei per praticare l’italiano e i ragazzi italiani avranno la possibilità di parlare con loro lingue come il francese o l’inglese, che spesso sono la prima lingua dei migranti. Ma non solo, con questo scambio, continua Ballini, si punta a «ripartire da un lavoro di base sui territori, che agisca nel quotidiano per cambiare il modo di guardare al mondo di molte persone, soprattutto giovani, gettando le basi per un miglioramento della società. La reciproca conoscenza sicuramente potrà aiutare i ragazzi a recuperare la curiosità e la voglia di capire ciò che accade nel mondo in cui viviamo, che è il primo tassello su cui costruire la propria coscienza politica».

Ma, conclude Ballini, «in questo momento, l’iniziativa ha anche un altro valore a cui come Arci teniamo molto: un percorso simile non può che esser portato avanti in un contesto di accoglienza diffusa come quella del sistema Sprar, che il Viminale vuol distruggere ma che è, evidentemente, l’unico in grado di favorire integrazione e ridurre marginalità e tensioni sociali. Ci sembra quindi ancora più importante difendere questo modello, in un momento in cui è sotto attacco».