Fridays for future, manifestazioni verso lo sciopero climatico globale del 15 marzo

«System change, not climate change!»: con queste parole si chiudevano i lavori della società civile alla Cop22 e con le stesse parole gli studenti di tutto il pianeta stanno ora scendendo in piazza sempre più numerosi, per sfidare i decisori politici e i potenti della Terra ad agire per il futuro e dunque contro i cambiamenti climatici.

Il movimento lanciato da Greta Thunberg, sedicenne svedese che da più di un anno manifesta ogni venerdì davanti al parlamento di Stoccolma,  sta diventando globale e sempre più grande. Nel novembre del 2018 gli studenti australiani  hanno manifestato in massa e da allora quest’onda non ha fatto che ingrandirsi, con un primo climax l’8 dicembre quando Greta è intervenuta alla Cop23 dichiarando che i decisori «stavano agendo come dei bambini irresponsabili» e le strade di mezza Europa sono state invase dagli studenti e dai movimenti ambientalisti.

Il 15 marzo è convocato lo ‘sciopero climatico globale’. Ci si avvicina a colpi di Friday for future, ovvero manifestazioni e presidi in grande espansione in ogni parte del pianeta che si ripetono ogni venerdì. 

Venerdì 15 febbraio, ad un mese dal D-Day, sono state numerosissime le città coinvolte e va sottolineato come questo movimento sembra non rispondere del tutto alle classiche dinamiche a cui siamo abituati  visto che i presidi e le manifestazioni spontanee spuntano ovunque, dalle grandi città ai piccoli centri, in Europa ma anche negli Stati Uniti, Nigeria, Colombia, Giappone, Australia e in molte altre Nazioni. Anche in Italia il movimento cresce diffondendosi in maniera capillare e autorganizzata, con oltre 30 città coinvolte.

Di nuovo va posto l’accento sulla freschezza di questi accadimenti (a partire  dai 2000 partecipanti a Bolzano o dall’individuazione della scintilla locale nelle consulte degli studenti o ancora su Firenze, dove gli studenti hanno deciso di riunirsi una volta la settimana per preparare gli eventi a seguire).

L’Arci non può certo rimanere indifferente a tale movimento che rispecchia i valori della giustizia climatica che promuoviamo ormai da molti anni e di orizzontalità che non può che richiamare lo spirito del nostro associazionismo che nasce proprio dalla forza dei singoli che si uniscono per raggiungere obiettivi altrimenti irraggiungibili. Per questo motivo crediamo sia importante supportare e partecipare a questa mobilitazione, mettendo a disposizione degli studenti e delle studentesse le nostre sedi, i nostri circoli, dar loro ogni possibile appoggio perché possano esprimere fino in fondo questo protagonismo e possano diventare a tutti gli effetti uno di quei movimenti capaci di far cambiare il mondo come prima di loro chi protestava contro la guerra in Vietnam o l’Apartheid.

Iniziative e mobilitazioni dei territori vanno comunicate a ufficiostampa@arci.it