Geppetto e Geppetto a Firenze: la naturalezza dell’amore tra padri e figli

Tre giorni, tre serate di grande teatro a Firenze: al Teatro di Rifredi è andato in scena, da giovedì 2 a sabato 4 novembre, lo spettacolo Geppetto e Geppetto del giovane regista Tindaro Granata, (già vincitore di tanti premi, tra cui il Premio UBU 2016 per il Miglior progetto o novità drammaturgica), promosso da Arci e fortemente voluto dalla direzione artistica del teatro fiorentino, da sempre in prima fila per la promozione di diritti attraverso la messa in scena di spettacoli coraggiosi.

Nel pomeriggio di sabato lo spettacolo è stato preceduto da un incontro molto partecipato, dal titolo Le nuove famiglie: oltre gli stereotipi, quali diritti e quali tutele?, promosso da Arci nazionale. A confronto, la presidente nazionale Francesca Chiavacci, Matteo Grimaldi, autore del libro La famiglia X, Tindaro Granata, autore e regista dello spettacolo, Angelo Savelli, regista stabile Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi, Alessandra Forani della rete Genitori Rainbow (che riunisce i genitori omosessuali e transessuali che hanno avuto figli da precedenti relazioni), Fiorenzo Gimelli di AGedO (che rappresenta genitori e amici di persone Lgbt), Laura Giuntini e Paolo Baldi di Famiglie Arcobaleno Toscana (famiglie di genitori omosessuali che hanno deciso insieme di avere dei figli). Un’occasione per fare il punto, a più di un anno dall’approvazione della legge Cirinnà, sulla situazione delle famiglie omogenitoriali in Italia, tra mancate tutele e discriminazioni. Punto di partenza, oltre allo spettacolo di Granata, anche il libro di Grimaldi: entrambi hanno il pregio di raccontare a tutti una realtà che, mentre nel Paese è già concreta, per la politica non esiste, e di farlo con il linguaggio semplice che appartiene ai più giovani, ai figli, a coloro su cui la politica vuol decidere senza ascoltarli.  Lo spettacolo di Granata è stato scelto come occasione per confrontarsi sul tema perché, come ha ricordato la presidente di Arci nazionale Chiavacci, introducendo il dibattito, «il linguaggio del teatro, così come dell’arte in generale, consente di riflettere su temi complessi senza farsi imbrigliare in idee preconcette, per questo la nostra Associazione difende il valore dell’arte come strumento di crescita della società.  Lo spettacolo Geppetto e Geppetto in questo assolve pienamente al compito dell’opera d’arte, raccontando una storia che, tra risa e lacrime, mette in scena la vita più intima di ciascuno di noi: il nostro essere figli. Per questo, Arci nazionale lo promuove con orgoglio, perché  sono iniziative come queste che consentono di stimolare una riflessione tra le persone. L’impegno di Arci al fianco delle famiglie omogenitoriali nasce da un motivo semplice: la necessità che tutti difendano i diritti civili in quanto tali, e che questa difesa non deve mai essere delegata solo a chi di un determinato bisogno è portatore diretto». Posizione condivisa da Agedo che, con le parole del suo presidente nazionale Gimelli ha sottolineato il lavoro della propria associazione nel portare fuori e rendere visibili all’esterno i diritti negati alle coppie omosessuali e alle famiglie omogenitoriali. Famiglie la cui quotidianità è stata raccontata, anche nel rapporto con il mondo esterno – dalla scuola alle reti sociali – dalle persone intervenute a rappresentare le due associazioni di genitori.