Il Civic Space Watch per difendere lo spazio civico europeo a est e ovest

«Se esiste lo spazio per l’impegno della società civile, è più alta la possibilità che tutti i diritti siano meglio protetti. Al contrario, la chiusura dello spazio della società civile, le minacce e la repressione contro gli attivisti della società civile, possono esacerbare le frustrazioni e portare a instabilità e perfino a conflitti» Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.

Lo spazio civico vive se esistono almeno tre libertà.civic_space.jpg

La libertà di associazione, che è il diritto delle persone a organizzarsi e a impegnarsi collettivamente nella sfera pubblica e politica per promuovere i propri obiettivi.

La libertà di assemblea, che è il diritto delle persone a incontrarsi per manifestare, protestare o sostenere interessi pubblici. Questo diritto include la libertà al dissenso e alla protesta pacifica, nel rispetto dei diritti altrui, senza paura o pericolo di essere puniti.

La libertà di espressione è il diritto delle persone ad avere accesso alle fonti di informazioni e agli strumenti necessari per formarsi una opinione e per esprimere pubblicamente punti di vista alternativi, compreso il diritto di parlare contro ingiustizie subite, senza temere la repressione.

Insieme ai media liberi e indipendenti, le organizzazioni civiche e i movimenti rappresentano un attore essenziale per l’equilibrio democratico.

Tutto ciò è sempre più a rischio, anche in Europa. E non solo nei paesi governati da partiti reazionari. Anche la post-democrazia neoliberista vede la partecipazione civica indipendente e i corpi intermedi come un ostacolo.

Per conoscere e far conoscere, per condividere saperi e conoscenze, e soprattutto per aumentare la capacità delle associazioni europee di difendersi l’una con l’altra ovunque attaccate, è nato civicspacewatch.eu

È un sito dove è possibile trovare ed inserire informazioni, richiedere o offrire solidarietà.

Per ciascun paese europeo, è possibile trovare notizie e approfondimenti. C’è una sezione Alert, sulle questioni più urgenti per le quali è necessaria una mobilitazione internazionale. E uno spazio per le campagne da sostenere o da proporre.

È uno strumento che non vuole servire solo per comunicare le grandi questioni, quelle che in un modo o nell’altro riescono a bucare l’informazione ufficiale, come le leggi anti-associazioni di Orban in Ungheria.

Ci sono anche quelle. Ma vuole essere soprattutto una occasione per mettere in relazioni territori diversi della nostra Europa, le associazioni di comunità che resistono e si battono sulla frontiera fra democrazia e oscurantismo, nei quartieri, fra la gente.

Il Forum Civico Europeo farà così la sua campagna elettorale verso le elezioni europee del 2019. Provando a costruire una forza associativa solidale attraverso le frontiere che sempre più rischiano di dividere l’Europa e, di nuovo, l’ovest dall’est.

 

ArciReport, 9 marzo 2018