Insieme contro la guerra a fianco del popolo curdo

Anche l’Arci in piazza il 1 novembre

Anche l’Arci scende in piazza il 1 novembre a Roma per chiedere il ritiro delle truppe dal nord est della Siria, l’intervento delle Nazioni Unite in qualità di garante internazionale con la definizione di una no-fly zone e la creazione di corridoi umanitari per i feriti nelle zone di conflitto.
Alle ore 15 del 9 ottobre la Turchia ha iniziato l’attacco di invasione del Nord – Est della Siria, il Rojava, provando a distruggere quello che curdi, armeni, arabi, assiri e turcomanni, cristiani, siriaci hanno costruito insieme.
Questi popoli sono il simbolo mondiale della resistenza all’Isis e in un Paese martoriato da anni di guerra civile sono riusciti a dare vita ad un sistema
Questa invasione viene portata avanti con il pretesto di un presunto problema di sicurezza e di pericolo per la Repubblica Turca ma da quando ha avuto inizio il conflitto in questa regione, ossia a marzo 2011, nessun tipo di iniziativa o attacco sono stati intrapresi né contro il confine, né tanto meno contro la Turchia.
L’Italia, l’Europa e la comunità internazionale tutta non possono restare indifferenti. Deve essere compiuto con effetto immediato ogni sforzo possibile per bloccare immediatamente l’invasione della Turchia in Siria.
La situazione è molto grave, l’aviazione turca ha ripetutamente bombardato aree civili, prendendo di mira scuole ed ospedali mentre si segnala che sarebbero presenti indizi relativi all’ utilizzo di armi chimiche al fosforo nella città di Serekaniye.
Ci sono già oltre 275mila sfollati e nel frattempo, i miliziani di Daesh stanno scappando dalle prigioni e si stanno riorganizzando.
Contro la guerra e al fianco del popolo curdo, per l’umanità e contro la barbarie! Appuntamento il 1 novembre alle 14 in piazza della Repubblica a Roma. Testo completo dell’appello su www.arci.it