Una giornata che deve rappresentare un momento di orgoglio e di lotta, di mobilitazione e consapevolezza. Oggi più di ieri

Si moltiplicano le iniziative in occasione dell’8 marzo, come tutti gli anni, ma quest’anno una merita un riconoscimento speciale: le caramelle al limone sui Frecciarossa dedicate a noi donne.  Ma che valore dà Trenitalia alle donne? Immagino poco considerato l’idea delle gelèe omaggiate.

Ogni anno la speranza è che l’8 marzo rappresenti una giornata non di festa, con annessi ‘regali’ di ogni genere, ma anche occasione più rispettosa e coerente con il significato della giornata. Non si cambia la società con le caramelle, con le mimose o con qualunque altro regalo. Perché le aziende come Trenitalia non ci regalano invece una campagna di informazione ben diffusa sulle difficoltà che una donna trova sul lavoro, sul gender gap o sulla violenza di genere?

Il numero di femminicidi in Italia è rimasto pressoché invariato, nonostante invece gli omicidi in assoluto siano diminuiti.

Dobbiamo interrogarci sul fatto che, soprattutto nei legami privati, con i propri compagni o familiari, c’è ancora qualcosa nei rapporti tra uomo e donna, nello stereotipo del maschile e del femminile, che fa sì che l’uomo si senta legittimato a uccidere quando le donne cercano libertà. Inoltre, ci sono anche troppe donne che subiscono violenze e soprusi tra le mura domestiche. E ancora capita che il richiamo alla famiglia tradizionale, come nel caso del prossimo Congresso delle famiglie a Verona, che avrà il patrocinio del nostro Governo, non faccia altro che rappresentare modelli sociali fortemente stereotipati dove le donne vengono spesso relegate in ruoli sociali superati nei fatti, mettendo così in discussione decenni di riflessioni femministe sul fatto che essere donna o uomo non significa avere determinati ruoli sociali o determinate capacità. Come risulta evidente sono ancora troppe le ingiustizie subite dalle donne e nessuna gelèe può consolare il forte senso di frustrazione che l’8 marzo può suscitare in molte di noi. Vorrei che questa giornata rappresentasse un momento di orgoglio e di lotta. Di mobilitazione e consapevolezza. Oggi più di ieri.

In Italia assistiamo a un neo machismo di Governo interpretato da più soggetti, in base al tema sollevato, come ad esempio il progetto di legge del senatore Pillon, ma in generale l’obiettivo appare più ampio e preoccupante. Si vuole recuperare il terreno, che si ritiene perso negli anni passati, sul  terreno dei diritti.

La legislatura è appena agli inizi, per ora ci sono state le incursioni sul ddl Pillon e qualche infelice uscita del Ministro Fontana, stiamo pur certi che si vuole andare per gradi e andare oltre. Quindi, alla faccia della Festa delle donna, come risulta evidente i motivi di festeggiare scarseggiano quelli invece di lottare abbondano.