La nuova Europa Creativa, Arci incontra Smeriglio: “la cultura, anche in Europa, come strumento di inclusione e coesione sociale”

ROMA, 26 MAGGIO 2021 – Ripartire dalla cultura e dal sostegno ai settori culturali e creativi, gravemente colpiti dalla crisi legata alla pandemia, per rafforzare inclusione e coesione sociale e scrivere un futuro migliore.

Sono alcuni dei temi toccati nell’incontro online ‘La nuova Europa Creativa’ promosso da Arci e introdotto dalla presidente nazionale Arci, Francesca Chiavacci, con Massimiliano Smeriglio, eurodeputato del Partito democratico e relatore per il programma europeo Europa Creativa, approvato pochi giorni fa in via definitiva.

Un programma che rappresenta il più grande investimento Ue di sempre a sostegno dei settori culturali e creativi e che disporrà di 2,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.

“Oltre all’aumento dei fondi – ha affermato Massimiliano Smeriglio – è stata chiesta e ottenuta una maggiore attenzione sull’inclusione e l’uguaglianza di genere. Il programma è stato sviluppato con due importanti obiettivi: in primo luogo la salvaguardia, lo sviluppo e la promozione della cooperazione europea sulla diversità e il patrimonio culturale. In secondo luogo l’aumento della competitività e del potenziale economico nei settori culturali e creativi. Visti gli effetti disastrosi della pandemia, ciò è particolarmente importante”.

“Per quanto riguarda le dotazioni finanziarie del programma Europa Creativa – ha ricordato ancora Smeriglio – il 33 per cento dei fondi andrà al sottoprogramma ‘Cultura’, il 58 per cento al sottoprogramma ‘Media’ e il 9 per cento al sottoprogramma ‘Cross-settoriale’. L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di facilitare la partecipazione dei progetti di piccola scala, semplificando le procedure burocratiche.”

“Io sento come mia missione politica  – ha concluso Smeriglio – quella di rendere più fluido e costante il rapporto con realtà importanti e strutturate del mondo del no-profit e dell’associazionismo, con chi si occupa di questi temi e progetti, come ad esempio l’Arci”.

La Presidente di Arci Francesca Chiavacci esprime, a nome dell’associazione, “grande apprezzamento per il lavoro svolto dall’onorevole Smeriglio e lo sforzo profuso per avvicinare il programma al mondo della cultura diffusa, così come l’attenzione a temi importanti come, ad esempio, la parità di genere. Obiettivi per i quali occorre impegnarsi sempre di più e fare rete”.

Un riconoscimento da parte dell’Europa dell’importanza della cultura per le comunità e per aiutare il settore a riprendersi dalla crisi legata alla pandemia. Un riconoscimento di cui dovrebbero farsi carico anche i Parlamenti degli Stati dell’Ue, a cominciare dall’Italia, dopo mesi di chiusure che hanno messo in ginocchio lo spettacolo dal vivo, gli eventi, il cinema, il teatro e tutte le attività legate al mondo della cultura, come quelle di Arci e dell’associazionismo di promozione culturale e sociale. Con sforzi concreti per sostenere un settore che non può continuare ad essere dimenticato