Legge di bilancio, la contro manovra di Sbilanciamoci!

Un giudizio critico sulla nuova legge di bilancio. È quello che emerge alla presentazione del rapporto Sbilanciamoci!, nella sua 21ª edizione della Controfinanziaria.
«Una legge di bilancio che sicuramente ha dei meriti, come quello di non esser entrati in contrasto con l’Europa, ma che non ha il coraggio di affrontare le scelte di cui questo Paese avrebbe bisogno». Lo sostiene Giulio Marcon portavoce della rete composta da 49 associazioni che firmano le 102 proposte presentate ieri alla Camera, tra le quali ci sono Arci, Legambiente, Wwf, Emergency, Action Aid, Cnca, Antigone e Fish.
La controfinanziaria propone alternative per un diverso uso della spesa pubblica a favore di pace, giustizia economica e sociale, diritti e ambiente. Tra le 102 proposte che sono state delineate si vede in particolare una fiscalità «più equa e progressiva»: riduzione delle tasse per i due scaglioni più bassi di reddito, assoggettamento all’Irpef delle rendite finanziarie, abolizione della riduzione delle aliquote Ires oltre ad una maggiore tassazione di beni di lusso o dannosi.
«Delude l’enfasi sul new deal per le misure ambientali – prosegue Marcon – dove i fondi disponibili ammonterebbero circa a 1,7 miliardi. È come dire: la montagna ha partorito un topolino». Al contrario il collettivo propone un sostegno alla ricerca pubblica per la transizione ecologica dell’economia e per favorire l’adozione di tecnologie e produzioni di beni e servizi verdi. Preoccupante poi è la situazione per l’istruzione, scuola e università dove sembra esserci un importante passo indietro. L’Italia utilizza soltanto lo 0,9% del Pil contro una media europea dell’1,5%. L’Italia si registra come uno dei Paesi Ocse che investe meno in formazione universitaria e il tasso di dispersione scolastica è intorno al 15%. Nella proposta delle associazioni si chiedono più risorse ai fondi della scuola e dell’università.
Sul fronte della migrazione, priorità assoluta è garantire il diritto di migrare e accogliere. Viene chiesta l’abolizione dei decreti sicurezza e di cancellare l’accordo tra Italia e Libia.
Proposta una nuova missione pubblica di ricerca e soccorso dei migranti in mare, una manovra per promuovere la regolarizzazione dei migranti privi di documenti e il ripristino del pieno e corretto funzionamento degli Sprar.
Marcon conclude: «Serve più coraggio, molti più investimenti pubblici, investimenti nella ricerca, nell’istruzione per rilanciare il nostro Paese».