Lettera aperta dell’ARCI al Governo Italiano e ai governi UE

Ciò che sta accadendo in Afghanistan necessita di una risposta rapida per mettere in salvo il maggior numero di persone possibili ancora prima di una profonda analisi delle ragioni e degli sbagli commessi.

Sapevamo che quella guerra, come le altre, avrebbe portato solo tragedie e disastri. Ma adesso bisogna intervenire subito per salvare i cittadini e le cittadine afghane che già in queste ore sono vittime delle violenze del regime talebano.

In Italia ci sono migliaia di persone afghane titolari di protezione internazionale che hanno avviato le pratiche di ricongiungimento familiare: è urgente che a queste persone le Prefetture rilascino immediatamente il nulla osta al ricongiungimento e il Ministero degli Esteri autorizzi le Ambasciate a rilasciare i visti senza le lungaggini dei controlli inserendo le persone che devono ricongiungersi con i familiari in Italia tra i destinatari dei programmi di evacuazione.

Chiediamo di mettere subito in sicurezza tutti i cittadini e le cittadine afghane richiedenti asilo in Italia riconoscendo loro la protezione internazionale.

Chiediamo che tutti i Paesi dell’Unione Europea interrompano i rimpatri verso l’Afghanistan e che venga approntato subito un piano d’urgenza ricorrendo alla Direttiva 55/2001 sulla Protezione Temporanea, mai attivata finora, che prevede una adeguata ripartizione dei profughi e il rilascio di un titolo di soggiorno europeo temporaneo.

Il governo italiano promuova subito una azione affinché l’UE decida subito di fare qualcosa di concreto, senza indugiare in equilibrismi e discorsi strumentali e vuoti, di attivare la Direttiva 55/2001, non serve l’unanimità ma la maggioranza qualificata e di evacuare il maggior numero di persone possibili.

Il Ministero dell’Interno italiano avvii da subito un allargamento straordinario della rete di accoglienza pubblica (SAI) per evitare di trovarsi impreparati e poter procedere con una adeguata programmazione.

Da parte nostra, insieme alle amministrazioni comunali titolari di progetti d’accoglienza e attraverso i nostri circoli rifugio, siamo pronti a fare la nostra parte da subito.