L'editoriale di Francesca Chiavacci

Da oggi prende avvio la settimana europea del Civic Pride. Si tratta di una mobilitazione che coinvolge associazioni e movimenti in iniziative che rappresentano un simbolico “ponte” tra la giornata internazionale del volontariato e la giornata per i diritti umani.
È promosso e coordinato dal Forum Civico Europeo, la rete europea di cui Arci fa parte, con più di 100 associazioni aderenti, impegnata per la democrazia partecipativa, per la difesa dello spazio civico e per i diritti associativi, gestisce lo strumento interattivo Civic Space Watch (http://civicspacewatch.eu) che monitora lo spazio civico europeo, denuncia gli attacchi alla partecipazione democratica e le sue violazioni, favorisce la solidarietà europea e campagne comuni.
L’orgoglio di chi tutti i giorni, attraverso l’associazionismo democratico, difende e promuove i diritti di tutti in ogni luogo. Ma anche la difesa del ruolo essenziale dell’associazionismo, dei movimenti civici e sociali, dei corpi intermedi per la democrazia reale.
In Europa questo ruolo è spesso sotto attacco, in alcuni paesi anche attraverso la messa in discussione della libertà di associazione, addirittura. E certamente anche in Italia abbiamo assistito alla criminalizzazione della solidarietà, la narrazione sprezzante sul “buonismo” e anche la svalutazione del Terzo Settore e dei corpi intermedi.
Sono frequenti le situazioni in cui l’impegno sociale non solo non è supportato, ma proprio ostacolato. E gli esempi sono diversi: verso le marginalità estreme, così come ai residenti stranieri, ai migranti. Attraverso la mobilitazione vogliamo avvertire istituzioni e forze politiche che lo spazio civico democratico non si tocca, come non si toccano i diritti di associazione, di riunione e di manifestazione. Vogliamo costruire solidarietà e alleanze. Perché insieme siamo più forti e riusciamo a costruire relazioni positive per una società migliore.