‘Notizie senza approdo’, come e quanto i media raccontano i migranti

Presentato il 7° Rapporto Carta di Roma

Nel 2019 i quotidiani hanno scritto di immigrazione il 30% in più dell’anno scorso. I notiziari dei telegiornali vi hanno dedicato oltre 4.000 servizi, ossia il numero più alto negli ultimi dieci anni. Nei tg solo un giorno su 365 non ha avuto notizie riguardanti profughi, migranti, rifugiati. Se ne parla nel VII Rapporto Carta di Roma Notizie senza approdo, presentato martedi a Roma, a cura dell’Associazione Carta di Roma e Osservatorio di Pavia.
Questo trend è ovviamente legato alla politica, che usa il tema ‘migranti’ per alimentare la paura e spostare voti a proprio favore, in una perenne campagna elettorale. Nel 2019 abbiamo avuto il caso della Sea Watch e della sua comandante Carola Rackete, della Mare Jonio di Mediterranea hanno contribuito ad amplificare l’informazione propagandistica su questo tema.
Il rapporto è composto di tre sezioni: analisi della carta stampata; analisi dei telegiornali nazionali prime time; analisi delle voci di migranti e rifugiati nell’informazione di prima serata.
L’analisi sulle prime pagine dei giornali constata la crescita del 30% in più di notizie sull’immigrazione rispetto al 2018.
La gestione dei flussi migratori è la prima voce con il 51% e la dimensione della società e della cultura è la seconda voce con il 23% (5 punti in più rispetto agli ultimi anni). Si dimezza invece il tema dell’accoglienza, con il 9% di attenzione. Costanti le notizie sui migranti nei Tg. Il campione dell’analisi delle news include le edizioni prime time dei notiziari delle tre reti RAI e delle tre reti Mediaset e il TgLa7. Nel 2019 sono 4.002 le notizie dedicate al tema dell’immigrazione nelle edizioni del prime time dei telegiornali; in pratica lo stesso numero dell’intero 2018 (4.058) a conferma di come l’immigrazione sia diventato un tema costante. Nel 2019 le notizie legate al tema dell’immigrazione rappresentano l’11% del totale delle notizie prodotte dai 7 Tg. In tv è ancora più presente che nei quotidiani: solo un giorno, il 22 luglio, non ha almeno una notizia legata all’immigrazione.
È una «campagna elettorale permanente», nella quale le migrazioni e i migranti hanno svolto e svolgono un ruolo importante, perché contribuiscono a «spostare e a orientare le scelte di voto».
La maggior parte delle interviste è focalizzata sull’emergenza, secondo un frame conflittuale. Le buone pratiche di integrazione, iniziative dal basso, appaiono del tutto marginali.

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