Un futuro di Pace e Disarmo

Le domande della Rete a candidati e candidate

Le organizzazioni aderenti alla Rete Italiana per il Disarmo hanno deciso di sottoporre a candidate e candidati alle elezioni politiche una serie di quesiti e di proposte sui temi di lavoro della Rete stessa.

Le risposte ottenute verranno rese pubbliche.

pace.jpgControllo dell’export militare italiano, giunto ai massimi degli ultimi decenni e sempre più diretto in aree problematiche o di conflitto

Il candidato/a è disponibile a promuovere un blocco delle vendite di armi italiane alle parti coinvolte nel sanguinoso conflitto in Yemen, come richiesto da diverse risoluzioni del Parlamento Europeo? Questa decisione sanerebbe la palese violazione della legge 185/90 e fermerebbe la complicità italiana in una delle più devastanti guerre in corso. In generale sul tema dell’export di armamenti sarebbe necessario migliorare  trasparenza e responsabilità nelle autorizzazioni governative.

 

Riduzione della spesa militare, sempre in aumento negli ultimi anni e sempre più destinata all’acquisto di nuovi armamenti (con fondi extra Bilancio della Difesa)

Il candidato/a è disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che puntino a diminuire del 10% la spesa militare italiana destinando i fondi così recuperati al welfare, alla scuola, alla sanità, alla cooperazione internazionale? Questa riconversione della spesa pubblica garantirebbe il sostegno a politiche pubbliche più utili e convenienti per i cittadini, oltre che un sostegno fattivo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.

 

Ridefinizione di obiettivi e strumenti delle missioni su suolo estero del nostro Paese

Il candidato/a è disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che ridefiniscano scopi e strumenti delle missioni militari (e non solo) all’estero cui l’Italia partecipa, aprendo un dibattito pubblico e trasparente sulla questione? In particolare il candidato/a  concorda nel voler ridiscutere la missione militare in Niger, problematica per la  dubbia accoglienza in quel Paese e per la discutibilissima funzione?  Questi fondi si sarebbero potuti utilizzare più efficacemente per risolvere i problemi di tali aree geopolitiche investendo in cooperazione e sviluppo economico, ma soprattutto potenziando le missioni civili per il rafforzamento di istituzioni democratiche e inviando Corpi Civili di Pace a sostegno della società civile locale.

 

Partecipazione dell’Italia a processi concreti di disarmo nucleare globale

Il candidato/a è disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che spingano il prossimo Governo a ratificare il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, approvato il 7 luglio 2017 dalle Nazioni Unite? Con l’adesione al Trattato si contribuirà a promuovere il dialogo e la diplomazia, rafforzando un sistema di relazioni internazionali fondato sulla multilateralità, sul disarmo, sulla sicurezza umana. Per far questo, l’Italia dovrà prima negoziare la rimozione delle armi nucleari oggi dislocate in Italia, stringendo un accordo con scadenze vincolanti.

 

Azioni di definanziamento della produzione di ordigni problematici ed inumani come le mine anti-persona e le cluster bombs

Il candidato/a è disponibile a sostenere l’immediata approvazione del ddl Divieto di finanziamento delle imprese che svolgono attività di produzione, commercio, trasporto e deposito di mine-antipersona ovvero di munizioni o sub-munizioni a grappolo?

Si tratta della legge più avanzata in materia, nata dalla volontà di migliorare la legge italiana di ratifica della Convenzione sulle Munizioni Cluster (legge 95/2011 art 7) in cui l’assistenza finanziaria ai produttori di bombe cluster viene indicata come reato penale.

 

Messa al bando preventiva di armi completamente autonome

Il candidato/a è disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che spingano il prossimo Governo a farsi promotore a livello internazionale di norme che mettano al bando preventivamente sistemi d’arma completamente autonomi che non richiedono l’intervento umano (Killer robots)?

 

Difesa civile non armata e nonviolenta

Il candidato/a è disponibile a sostenere l’iter istituzionale della proposta di legge per l’istituzione di un Dipartimento della Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta? Si tratterebbe di un’innovazione istituzionale che finalmente darebbe valore all’opzione della difesa civile della Patria, realizzando l’obiettivo di 100.000 giovani all’anno in Servizio Civile Universale volontario, costituendo un Istituto di Ricerca su Pace e Disarmo e consolidando la sperimentazione in corso di Corpi Civili di Pace.

 

Azioni di controllo sull’utilizzo dei droni armati

Il candidato/a è disponibile a promuovere atti normativi e di indirizzo che vadano a definire regole di ingaggio e catena di comando sull’uso di droni armati, promuovendo nel contempo un divieto assoluto di cosiddette ‘uccisioni extra-giudiziali’ in aree di conflitto e non?

L’Italia sarà il terzo Paese occidentale della NATO a dotarsi di droni armati, ma non dispone ancora di norme chiare e trasparenti sull’utilizzo di questi mezzi, sempre più importanti nei conflitti contemporanei e di cui il nostro Paese costituisce un ‘hub’ internazionale nevralgico con la base di Sigonella.