Welcoming Europe, raccolte in Italia 65mila firme

L’iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Welcoming Europe, tra i cui promotori c’è anche l’Arci, insieme a una coalizione di 140 organizzazioni (www.welcomingeurope.it), ha posto, su scala europea, alcune questioni che sono, oramai da anni, oggetto della discussione pubblica sull’immigrazione, spesso con un approccio strumentale e volto a raccogliere un facile consenso. In particolare, le questioni che l’ICE intendeva sollevare erano tre:

  1. decriminalizzare la solidarietà, oggi mal vista in tutta Europa e al centro di una campagna di vera e propria diffamazione. In molti Paesi europei, offrire sostegno o un riparo a persone di origine straniera, può trasformarsi in un incubo. La proposta di Welcoming Europe è di modificare la Direttiva 2002/90/CE sul favoreggiamento depenalizzando ogni ipotesi di reato legato alla solidarietà e all’aiuto alle persone in difficoltà;
  2. creare vie d’ingresso legali e sicure sia per chi parte in cerca di lavoro che per chi è obbligato a fuggire in cerca di protezione. La proposta è quella di introdurre la figura dello sponsor per consentire un ingresso regolare nei Paesi dell’UE, oggi di fatto vietati per legge;
  3. garantire i diritti umani alle persone che attraversano le frontiere, a prescindere dalla loro condizione giuridica. Tutelare la vita e la dignità delle persone, anche nei confronti dell’intervento delle forze di polizia, perché spesso alle frontiere vengono commessi abusi nei confronti di uomini, donne e minori che tentano di arrivare in Europa, sia via mare che via terra.

Mercoledì 20 febbraio, nell’aula dei gruppi della Camera dei Deputati, la campagna Welcoming Europe, alla presenza dei promotori e di molte personalità della politica coinvolti nella campagna, ha presentato i risultati raggiunti in Italia e in Europa con la raccolta firme.

Era presente anche Sean Binder, un giovane volontario irlandese dell’ong Emergency Response Centre International, che ha operato sulla costa dell’isola di Lesbo ed è stato incarcerato per aver assistito e salvato chi arrivava via mare. «Dal 2014 sono 2 milioni le persone che hanno provato ad arrivare in Europa via mare, un milione e 137mila in Grecia, di cui circa la metà nell’isola di Lesbo, il 36,5% bambini e circa il 27% donne. Se non offriamo un modo sicuro alle persone per arrivare, le persone sceglieranno di arrivare via mare rischiando la vita».

Per la campagna Welcoming Europe l’Italia ha raggiunto e superato, con oltre 65mila firme, l’obiettivo nazionale.

Purtroppo a livello europeo gli altri Paesi, tranne il Belgio, non hanno raccolto il numero di firme necessarie, e quindi l’ICE non verrà discussa al Parlamento europeo.

Pur non avendo raggiunto l’obiettivo,  la campagna è di sicuro un buon punto di partenza da tenere in considerazione per la costruzione di un’alleanza europea, che oggi non esiste ma che servirebbe a contrastare le politiche europee e per cambiare rotta in materia di politiche migratorie e accoglienza.