XVII Congresso nazionale: Ordine del giorno – sull’Articolo 1 della Costituzione

Premesso che

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Come sancito dal primo articolo della nostra carta costituente, il lavoro è la spina dorsale del nostro stato di diritto. Nella realtà non solo il lavoro non è riconosciuto come diritto ma è causa di morte e di disabilità.

Nella provincia di Vercelli, nel dicembre 2017 due persone hanno perso la vita sul luogo di lavoro, e sempre più cresce il rischio, specialmente nel settore metalmeccanico, dovuto ad una scarsa sicurezza e diminuzione dell’attenzione nell’ambiente lavorativo.

Solo nei primi sei mesi del 2018 sono circa 151 le morti sul lavoro in Italia e gli infortuni sono aumentati del’1,3%, tra gennaio e luglio 2017 le denunce di infortuni sono state 380.000, il 25% riferito a persone con più di 60 anni.

Col nostro ordine del giorno, aperto naturalmente al contributo di tutte le forze politiche, chiediamo alle istituzioni preposte di effettuare un miglior controllo e monitoraggio sul territorio sul rispetto delle normative di sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché di attivare forme di coordinamento tra gli organismi preposti al controllo stesso. Invitiamo le organizzazioni imprenditoriali a rafforzare l’opera di sensibilizzazione e di supporto alle aziende per l’attivazione di tutte le misure di prevenzione necessarie, riconoscendo e potenziando il ruolo che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) svolgono nelle aziende.

Considerato che

L’innalzamento dell’età pensionabile con la legge Fornero e la diminuzione delle garanzie del Jobs Act, hanno creato le condizioni per un maggior rischio lavorativo ed una diminuzione dei controlli.

Col jobs act, sono venute meno le tutele previste dal d.lgs 81/08, nella sostanza un Rls che denuncia o fa una vertenza per la sicurezza può essere sempre licenziato senza giusta causa. Questo va contro i principi di garanzia previsti dalla norma e denatura una figura che insieme ad altre dovrebbe essere garante della sicurezza dei lavoratori.

In data 27 marzo presso la SACAL di Carisio il sig. Renato Regis, mentre svolgeva il suo lavoro, è caduto da tre metri di altezza, riportando un trauma cranico ed un pneumotorace.

Il lavoratore Alex Villarboito , RLS e RSU, che ha denunciato agli organi di stampa che l’incidente è stato causato da una mancanza di sicurezza è stato licenziato presumibilmente per le sue dichiarazioni. Questo evento deve stimolare le istituzioni e le forze economiche e sociali ad una sempre maggiore attenzione al tema della sicurezza sul lavoro e alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

Purtroppo da un lato la crisi economica e dall’altro un’eccessiva precarizzazione e svalutazione del lavoro provocano troppo spesso l’abbassamento del livello di attenzione e di tutele. Nel nostro Paese sono ancora troppo elevati i numeri relativi agli infortuni, alle morti sul lavoro e alle malattie professionali: in un Paese civile, il lavoro deve servire per vivere e integrarsi nella società e non per ammalarsi o morire.

Impegna

Questa assemblea a:

  • inviare tale documento agli organi di stampa e ai politici del territorio affinché i lavoratori che denunciano il non rispetto delle norme di sicurezza siano sempre più tutelati;
  • valutare la possibilità di costituirsi parte civile in ogni procedimento relativo a morti bianche sul territorio italiano.

Si chiede infine a tutti i nostri circoli che si impegnino attivamente in tutte le forme di sensibilizzazione e di educazione sull’importanza della tutela del lavoro, dell’integrità, della salute e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, ricordando come la nostra Repubblica democratica sia fondata sul lavoro.