Giornata mondiale contro la violenza di genere
22 novembre: manifestazione nazionale a Roma
25 novembre: mobilitazioni nei territori
Viviamo in un tempo in cui i diritti delle donne e delle soggettività LGBTQ+ sono sempre più sotto attacco. Un tempo segnato da guerre, genocidi, violenze e politiche repressive che si moltiplicano in tutto il mondo, riportandoci indietro di decenni nelle conquiste sociali e civili. Non sono fenomeni separati: sono manifestazioni di una stessa deriva reazionaria e patriarcale fondata su controllo, sopraffazione e odio. La guerra stessa è la forma più estrema e brutale del patriarcato.
Anche in Italia il clima politico e culturale non fa eccezione. L’emendamento al DDL Valditara, che impone il consenso dei genitori per i percorsi di educazione sessuale e affettiva nelle scuole, è un segnale preoccupante. Lo è anche la drastica riduzione delle risorse destinate alla prevenzione della violenza di genere: secondo ActionAid, tra il 2022 e il 2023 lo stanziamento nazionale è passato da circa 17 milioni a 5 milioni di euro, con un taglio di circa il 70%. Intanto centri antiviolenza e consultori stanno perdendo autonomia e risorse, mentre cresce l’affidamento a soggetti non specializzati. Tutto questo mentre, secondo l’Osservatorio di Non Una Di Meno, dall’inizio dell’anno si contano 78 femminicidi.
Noi di Arci ribadiamo la necessità di un’educazione sessuale e affettiva diffusa e accessibile: solo una trasformazione culturale profonda può scardinare le radici della violenza di genere. I circoli Arci, attraverso attività quotidiane e la loro capacità di costruire relazioni e comunità, possono e devono essere luoghi liberi e aperti a tuttə: spazi di partecipazione, consapevolezza e solidarietà.
Il 25 novembre è per noi un momento di mobilitazione collettiva e di riflessione condivisa.
Per questa occasione, Arci e Ucca propongono ai circoli la proiezione del film Despite the Scars (Felix Rier, Italia, 2025, 72’), che racconta la storia di Thea, giovane danzatrice che trasforma il trauma di uno stupro in un percorso di guarigione attraverso l’arte. Un invito a riconoscere il potere trasformativo dell’empatia e dell’amore, anche nei momenti più oscuri.
Invitiamo i circoli a organizzare la proiezione e a condividere iniziative, esperienze e idee.
Il 25 novembre non è una ricorrenza: è un impegno che vogliamo rendere continuo, concreto e collettivo.