Alcune luci e alcune ombre sulla Legge di Bilancio 2018 per quel che riguarda la cultura

Posto che l’iter di approvazione non modifichi quanto già annunciato, è previsto un adeguamento dell’iva al 10% per gli spettacoli dal vivo presi nel loro complesso.

Si tratta di un segnale importante di attenzione del Governo verso un ambito, quello della musica e dello spettacolo dal vivo, che rappresenta un settore in grande evoluzione ed ha bisogno di chiarezza e semplificazione legislativa.

Altrettanto interessante è la prospettiva di istituzione di un fondo di 3 milioni di euro per la promozione del libro e della lettura gestito dal Centro per il libro e la lettura (Cepell).

Più problematico, crediamo, il rinnovato finanziamento per il cosiddetto ‘bonus cultura’ per i diciottenni.

Si tratta di un impegno notevole pari a 290 milioni di euro annui, per prorogare al 2018 e al 2019 la card da 500 euro. «Le risorse – si legge sul sito del MIBACT – permetteranno di sostenere i consumi culturali dei neo maggiorenni, permettendo l’acquisto di libri e musica registrata, assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, accedere a musei, mostre, aree archeologiche, gallerie, monumenti e parchi naturali».

Tuttavia crediamo che questo provvedimento abbia bisogno di essere accompagnato da misure educative che li facciano uscire dalla logica del consumo, ovvero distolgano l’enfasi della velocità o facilità per l’acquisto del prodotto culturale. La facilità e la velocità del digitale rischiano di rendere irrilevante la scelta.

I dati di utilizzo del bonus fin qui indicano come solo il 61% degli aventi diritto ne abbia fatto uso, segnale di un tiepido entusiasmo tra i ragazzi che spesso riportano di non sapere come impiegare il bonus stesso. Questo utilizzo parziale, pari a 351mila ragazzi, ha ridotto la spesa effettiva per questo provvedimento di ben 114 milioni di euro.

In questo contesto è difficile comprendere come la nostra proposta di offrire maggiore sostegno alle famiglie per l’accesso alla formazione musicale non sia passata. La campagna Ding Dong! ha raccolto su change.org oltre 18mila sottoscrizioni.

Chiedevamo sostegno per l’apprendimento pratico della musica attraverso la detrazione dai redditi del 19% delle spese documentate per la frequenza di corsi di musica per un importo non superiore ai 210 euro, così come avviene oggi per le attività di pratica sportiva.

La Sen. Elena Ferrara, in qualità di capogruppo del Partito Democratico in Commissione Cultura del Senato, aveva infatti presentato un emendamento che prevedeva che la detrazione fosse per le fasce di reddito al di sotto dei 20.000 euro di reddito ISEE e per i ragazzi tra gli 8 e i 14 anni.

La stima di tale spesa ammontava a 20 milioni di euro, che avrebbero potuto essere recuperati attraverso una più attenta gestione del bonus di cui sopra.

Crediamo, anche alla luce delle sottoscrizioni raccolte, di aver colto una vera esigenza e ci proponiamo l’emendamento anche il prossimo anno, qualunque governo sarà in carica.

Oltre alle migliaia che ci hanno supportato è bene anche ringraziare chi è stato nostro compagno di viaggio sin dal primo momento e che contiamo di ritrovare tra dodici mesi: Fiorella Mannoia, Paolo Fresu, Nuria Schoenberg  (Fondazione Luigi Nono), Valentino Sani (Fondazione Teatro Comunale di Bologna), Beppe Carletti (Nomadi), Andrea Satta (Tete de Bois), Paolo Pietrangeli, Tommaso ‘Piotta’ Zanello, Stefano ‘Cisco’ Bellotti, Checco Galtieri (Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia – Roma), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Giovanni Gulino (Marta Sui Tubi), Enrico Molteni (Tre Allegri Ragazzi Morti), Corrado Nuccini (Giardini di Mirò), Sonia Peana (musicista), Gisella Belgeri (CEMAT), Adriano Bonforti (PATAMU), Forum Nazionale per l’Educazione Musicale.