50 ANNI AL PARCO! Storia del circolo Arci Concetto Marchesi

Dalle macerie del vecchio lotto 4° di Tiburtino III, mezzo secolo di impegno per il quartiere: auguri al più antico dei nodi della nostra rete: il Circolo Arci Concetto Marchesi che in questo week end festeggia i suoi cinquant’anni con una mostra fotografica, proiezioni, incontri, concerti, buon cibo. Una festa che coincide con l’apertura della nuova campagna di tesseramento all'Arci.

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Circolo Arci Concetto Marchesi e Associazione Sguardoingiro in collaborazione con Aamod Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico presentano:

50 ANNI AL PARCO!

Storia del circolo ARCI Concetto Marchesi
Ogni giorno Proiezione di un documento video su il circolo e Tiburtino III realizzato da #Sguardoingiro per questa festa
Concerti dal vivo tutte le sere:
29/09 "L'altra Roma" di e con Stefania Placidi
30/09 "Pizzica ma non fa male" musica e balli popolari
01/10 "Roma Agit Brass", collettivo di bande di strada attiviste e indipendenti

 

Cibo e bevande di qualità:
29/09 Cena a prezzi popolari a cura della Trattoria sociale al Frantoio
30/09 Cena a prezzi popolari a cura della Trattoria sociale al Frantoio
01/10 Cena a prezzi popolari a cura della Trattoria sociale al Frantoio
02/10 Pranzo sociale a prezzi popolari a cura della Trattoria sociale al Frantoio

 

Proiezioni tutti i pomeriggi nello spazio video di una selezione di materiali audiovisivi a cura di #Aamod
Proiezione del corto 'Il circolo arci concetto Marchesi si presenta' di Giovanni Lupi

 

Incontri
Storia del circolo ARCI Concetto Marchesi
Il circolo fu fondato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, a Tiburtino Terzo la borgata costruita in epoca fascista venne abbattuta grazie alle lotte degli abitanti che ne denunciavano la fatiscenza e ottennero la realizzazione di nuove case. L'area compresa tra l'attuale via del Frantoio e via del Badile divenne una discarica a cielo aperto di materiali edili prodotti dall'abbattimento del lotto 4°. Gli abitanti si battevano non solo per avere case dignitose, ma volevano più in generale un quartiere migliore, a dimensione umana e decisero di ripulire e trasformare quel posto in un luogo ricreativo, aperto a tutti.
Motore delle lotte e delle istanze del territorio era all'epoca la locale sezione del PCI e grazie ai suoi militanti le macerie sparirono per lasciar posto a un parco nel quale decisero di realizzare spazi e strutture che fossero adatti agli abitanti di tutte le età; nel corso degli anni furono, quindi, realizzati: uno spazio chiuso per l'inverno, una pista di pattinaggio per i ragazzi, due campi di bocce, un'area gioco per i bambini più piccoli e poi le panchine, la veranda con i tavolini e il calcio balilla, pensando anche all'importanza di un punto ristoro dedicato ai frequentatori. Il modello era quello delle case del popolo e dei circoli ricreativi: luoghi nei quali la militanza e il tempo libero si fondevano, perché fare politica insieme non voleva dire solo discutere, manifestare e lottare, ma anche divertirsi, bere insieme un bicchiere di vino, mangiare, ridere e ballare. E così, quando ancora il parco non era stato del tutto recuperato ospitava già le prime feste dell'Unità e nel giro di poco tempo, grazie al coinvolgimento di molti abitanti della borgata, fu ultimata la pulizia prima e le strutture poi.
Non è forse il primo circolo ARCI di Roma, ma attualmente, tra tutti quelli esistenti nella Capitale, è il più vecchio e mantiene vivo lo spirito con cui 50 anni fa i compagni del territorio lo aprirono: un luogo "di iniziativa a favore della partecipazione, della democrazia e della lotta per le libertà" e per la pace. Durante il mezzo secolo trascorso ha fatto parte della vita quotidiana degli abitanti della borgata, che hanno conosciuto al Concetto Marchesi personaggi noti del mondo della politica, della cultura, della musica fin dai primi anni, da Pier Paolo Pasolini agli Inti Illimani, da Ennio Calabria a Paolo Pietrangeli.
La storia del circolo ARCI Concetto Marchesi è ricca di colori, di immagini, di suoni e di voci, è un interessante spaccato di vita di una delle borgate storiche di Roma, testimone dei suoi cambiamenti politici e sociali.