AstraDoc – “Anatomia del Miracolo” di Alessandra Celesia

Dopo l'anteprima mondiale al Festival di Locarno e l'anteprima italiana al Festival dei Popoli arriva nelle sale #AnatomiadelMiracolo che sbarca a Napoli in esclusiva per la rassegna Astradoc - Viaggio nel cinema del reale curata al Cinema Astra da Arci Movie Napoli, Parallelo 41 Produzioni, Coinor e Università degli Studi di Napoli Federico II.

► NAPOLI ➽ venerdì 23 novembre ➽ ore 20.30 proiezione al Cinema Astra alla presenza della regista Alessandra Celesia e delle protagoniste Giusy Orbinato, Sue Song e Fabiana Matarese. Al dibattito prenderà parte anche la professoressa Elisabetta Moro.
La proiezione sarà chiusa dall'esibizione canora di Pino Santoro.

➽ Ingresso: 3 euro intero; 2,5 ridotto per soci Arci.

➽ INFO:
Arci Movie
0815967493
info@arcimovie.it
www.arcimovie.it

● ANATOMIA DEL MIRACOLO ●
un film di Alessandra Celesia, con Fabiana Matarese, Giusy Orbinato, Sue Song ● sceneggiatura: Alessandra Celesia da un'idea di Riccardo Piaggio ● fotografia: François Chambe ● montaggio: Adrien Faucheuz ● musiche: Mix La Bottega
produzione: Arte France Cinéma, Zeugma Film, La Sarraz Pictures
distribuzione: La Sarraz Distribuzione
Francia, Italia, 2017 ● 83 minuti

v.o. italiano, inglese con sottotitoli in italiano

➽ 2017, Festival di Locarno: fuori concorso ● 2018, Festival dei Popoli, in concorso ● Bruxelles, Italia in Doc: Premio del Pubblico ● Clermont-Ferrand, Rencontres du Film Documentaire Traces de Vies: Prix Hors-frontières, Prix du Conseil Régional Auvergne-Rhône-Alpes ● Premio L'Etoile de La Scam

➽ Napoli. Una Vergine con un livido sulla guancia che genera miracoli. Intorno a lei ruotano tre protagoniste che non si incontrano mai, ma che di lividi interni se ne intendono. Giusy, una ragazza in sedia a rotelle che non ha mai ottenuto il miracolo ed è diventata atea, libera di spirito e antropologa esperta in culti mariani. Fabiana, una transessuale a capo di un gruppo di fedeli della Vergine in un quartiere popolare del centro città. E Sue, una pianista coreana di successo in cerca di una nuova direzione da dare alla propria vita, insegnando la musica ai bambini in difficoltà in un luogo città così distante dalla sua cultura di origine. Ognuna con le proprie ferite intime e la loro personale ricerca del “miracolo”.

➽ Questo film è nato come una soap opera senza copione e senza storyboard di partenza. Se ha l’impianto di una commedia, perché a Napoli non si può sfuggire al genere, è con la freddezza del cinema danese che mi sono avvicinata al soggetto. De Filippo è stato il mio punto di riferimento, l’oscillazione continua tra veglia e sonno, realtà incarnata nelle nostre aspirazioni più intime. Se poi fossi riuscita a portare un po’ di Chekhov nei dialoghi sospesi e nei silenzi, i miei sogni nel cassetto sarebbero definitivamente esauditi. Protagonista assoluta è La Vergine dell’Arco, con il suo livido e il suo dolore: lei fa da filo conduttore al film, appare e scompare diventando simbolo o presenza magmatica secondo le esigenze. Gli altri sono comparse con aspirazioni da protagonisti e il ruolo principale se lo meritano tutti: rappresentano a pieno titolo le sfaccettature di un paese intero che in quella città si rispecchia. Ogni personaggio è metafora, ogni vita è un tassello del puzzle. (Alessandra Celesia)