L’accoglienza diffusa dello Sprar alla prova del DDL sicurezza

Il 27 novembre è entrato in vigore il cosiddetto “decreto sicurezza e immigrazione”, lasciando sul campo un’ondata di polemiche e dubbi circa la sua applicazione.

Come cambia l'accoglienza dei migranti forzati con il nuovo decreto? Come si sono modificate e si modificano le tutele del diritto d'asilo? Viene ridefinito il rapporto tra comunità e servizi d'accoglienza? Da beneficiari di un servizio a cittadini o clandestini?

A queste e altre domande verrà data risposta venerdì 18 gennaio alle 16 a Palazzo Soardi (Via Frattini 60 - Mantova) per un incontro di approfondimento sul recente decreto sicurezza, organizzato da Arci Mantova nell'ambito del progetto Sprar ENEA Mantova

L’evento, con il patrocinio del Comune di Mantova, è gratuito e indirizzato ad operatori, amministratori e cittadini che vogliano comprendere meglio gli effetti di questa normativa

Aprirà i lavori Andrea Caprini, assessore al welfare del Comune di Mantova e presidente del Consorzio Progetto Solidarietà, ente capofila del progetto Sprar di Mantova, a cui aderiscono, oltre al Comune capoluogo, anche i Comune di Curtatone, San Giorgio, Medole, Guidizzolo, Asola, Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere per un totale di 57 posti.

Ne parleranno:
- Filippo Miraglia, coordinatore dell’area politiche per l’immigrazione di Arci nazionale
- Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale di coordinamento del Sistema Sprar, che viene molto penalizzato dal decreto
- Virginio Brivio, sindaco di Lecco e Presidente di Anci Lombardia, uno dei sindaci che ha deciso di “sospendere” o non applicare in toto il decreto Salvini.

Anche il comune di Mantova, lo scorso novembre, ha approvato in consiglio comunale una mozione per chiedere al Governo di modificare il decreto, che rischia di avere pesanti ricadute sul welfare degli enti locali. Molti sono i sindaci, capitanati da Leoluca Orlando, e i governatori di regione che si sono schierati contro al decreto: Piemonte, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna si stanno in questi giorni rivolgendo alla consulta per sospetta “incostituzionalità”.

L’evento fa parte della rassegna “Derive Forzate”, un ciclo di incontri ed iniziative organizzate da Arci Mantova nell’ambito del progetto Sprar “Enea” con lo scopo di informare e sensibilizzare la cittadinanza sui temi dell’accoglienza e dell’immigrazione.

Lo SPRAR è il sistema pubblico per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, nato nel 2001 e diffuso su tutto il territorio italiano che prevede il coinvolgimento delle istituzioni centrali e locali, secondo una condivisione di responsabilità tra Ministero dell’Interno ed enti locali. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Il Servizio Centrale è stato istituito dal Ministero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e affidato con convenzione ad ANCI ed ha lo scopo di coordinare e monitorare il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.