Migranti, mafie e nuove forme di sfruttamento nell’agroalimentare. Cosa succede in Emilia Romagna

Come avviene lo sfruttamento dei lavoratori nel settore agro-alimentare? Quali sono i numeri nella nostra regione? Quali le possibili tutele per i lavoratori imbrigliati nelle maglie di nuove e vecchie forme di caporalato?
Un momento di incontro e confronto per discutere dell’attualità di un fenomeno che riguarda il nostro territorio e coinvolge lavoratori migranti in situazioni di vulnerabilità, facili vittime di circuiti di illegalità e sfruttamento.
Intervengono:
𝘼𝙡𝙞𝙘𝙚 𝙋𝙚𝙡𝙤𝙨𝙞, co-coordinatrice per ARCI del progetto “S.I.P.L.A. Centro Nord, Sistema Integrato di Protezione per i Lavoratori Agricoli”.
𝗨𝗺𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼𝘀𝗶 è segretario generale della Flai CGIL dell’Emilia Romagna da febbraio 2014. Inizia negli anni Ottanta la sua esperienza sindacale come delegato aziendale al Salumificio Villani di Castelnuovo Rangone (Mo), azienda in cui lavorava come operaio dal 1980. Nel 2001 diventa funzionario della Flai Cgil di Modena e nel 2004 viene eletto nella segreteria provinciale della categoria, per poi assumerne la direzione nel maggio 2007, incarico che ricoprirà fino a febbraio 2014.
𝗥𝗮𝗳𝗳𝗮𝗲𝗹𝗲 𝗩𝗶𝗰𝗶𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶, della segreteria provinciale CGIL Ravenna. Inizia l’attività sindacale a 21 anni come delegato in un’azienda del gruppo Eni. Nel 2001 diventa funzionario sindacale occupandosi, per 5 anni, del settore energia e petrolio nella categoria dei chimici. Nei successivi tre anni passa a seguire il petrolchimico di Ravenna. Dalla fine del 2009 assume l’incarico di segretario generale della Slc Cgil, sindacato della comunicazione, e dal 2012 al 2020 è segretario generale della Flai Cgil (categoria dell’agroindustria).
𝗟𝗲𝗼𝗻𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗣𝗮𝗹𝗺𝗶𝘀𝗮𝗻𝗼 è scrittore ed imprenditore cooperativo. Esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata, è consulente sul rapporto tra mafie e territorio per enti pubblici e privati. Autore di inchieste su mafia e caporalato e presidente di Radici Future Produzioni.Tra i suoi testi: Ghetto Italia (2015), Mafia caporale (2017) e Ascia nera (2019).
𝗚𝗶𝗮𝗻 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮 𝗥𝗼𝗻𝗰𝗵𝗶 è avvocato giuslavorista del foro di Bologna ed esperto in diritto penale del lavoro e diritto dell’immigrazione. E’ socio fondatore dell’associazione “Officina Giuridica” e titolare dello studio legale Gian Andrea Ronchi, convenzionato con l’Ufficio Giuridico Sindacale della CGIL Bologna per l’assistenza in materia di diritto penale, con particolare attenzione ai reati commessi in occasione del rapporto di lavoro, nonché ulteriori specifiche competenze nel diritto dell’immigrazione e nei procedimenti per il riconoscimento dei diritti civili e per la promozione e la tutela dei diritti dei lavoratori.
Moderano:
𝗘𝗹𝗲𝗻𝗮 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗶, coordinatrice per ArciSolidarietà Bologna del progetto “S.I.P.L.A. Centro Nord, Sistema Integrato di Protezione per i Lavoratori Agricoli”.
𝗦𝗼𝗳𝗶𝗮 𝗡𝗮𝗿𝗱𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼𝗻𝗲, responsabile informazione e comunicazione Libera Bologna e giornalista freelance