ROMA, 2 SETTEMBRE 2022 – Dopo gli appelli e le mobilitazioni dei mesi scorsi l’Arci torna a lanciare l’allarme per gli aumenti insostenibili delle tariffe di gas ed elettricità.
Un problema che riguarda tutti, compreso il Terzo Settore associativo, già duramente provato dalla crisi legata alla pandemia e troppo spesso dimenticato dai provvedimenti del governo di ristoro e sostegno.
Gli aumenti dei costi dell’energia potrebbero dare il colpo di grazia anche a gran parte del mondo associativo, colpito da una crescita insostenibile dei costi di gestione di quegli spazi che garantiscono coesione sociale nelle comunità e nei territori anche dando conforto alle persone fragili e alle fasce più deboli della popolazione.
Il rischio è veder crescere ulteriormente le diseguaglianze sociali ed economiche, aumentare le povertà e far chiudere migliaia di spazi sociali e culturali.
È urgente trovare al più presto forme di sostegno per tutti, compreso il Terzo Settore associativo, per contrastare gli assurdi aumenti delle tariffe di gas ed elettricità, anche tassando gli extra profitti delle aziende che stanno speculando sulla situazione creata dalla guerra.
Persone e famiglie, comuni ed enti territoriali, imprese e associazioni, non devono pagare il prezzo dell’ingiustizia di queste regole di mercato e dei ritardi di una transizione energetica non più rinviabile.
Perché tutto ciò non accada Arci nazionale sostiene tutte le iniziative territoriali, da nord a sud, contro gli aumenti spropositati e insostenibili dei costi dell’energia.