Il possibile via libera della Camera previsto dal voto di oggi, 13 giugno, al ddl Calderoli sarà una pagina buia per la democrazia. Come Arci torniamo ad esprimere un giudizio del tutto negativo sull’autonomia regionale differenziata voluta dal governo e da alcune regioni del Nord, un provvedimento che cambierà per sempre il nostro Paese, approvato all’insaputa della gran parte dei cittadini, senza alcun dibattito pubblico e con il ridimensionamento del ruolo del Parlamento.
Un disegno pericoloso, che sfascia e taglia l’Italia, mette a rischio l’unità nazionale, produce un’ulteriore frammentazione e aumenta le disuguaglianze. Una secessione dei ricchi, alimentata dalle spinte centrifughe delle Regioni che con le loro divaricazioni stanno già creando disparità nell’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini.
Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della festa dei lavoratori ha dichiarato che «lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. Una separazione delle strade tra territori del nord e del sud recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». Il disegno di legge Calderoli agirà proprio come amplificatore di quella separazione che già oggi è in atto.
Nei mesi passati l’Arci si è mobilitata in tutta Italia ed ha sostenuto con convinzione la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata con una campagna che ha messo in luce i rischi collegati al disegno targato Calderoli per diritti e servizi di cui non sarebbe più garantita la piena universalità su tutto il territorio nazionale: salute, istruzione, tutela dell’ambiente, solo per citarne alcuni. Generando una guerra tra poveri che emargina il Mezzogiorno e le aree interne.
Come Arci, insieme a tutte le organizzazioni ed associazioni de “La Via Maestra”, continueremo a mobilitarci e ad opporci a questo provvedimento anche raccogliendo le firme necessarie per un referendum abrogativo, per difendere le conquiste democratiche sancite dalla Costituzione e l’unità della Repubblica nata dalla Resistenza, per una riforma di segno contrario in grado di garantire la piena universalità dei diritti su tutto il territorio nazionale e i poteri del Parlamento in merito.
Per questo, l’Arci aderisce e parteciperà al presidio indetto dai comitati “No ad ogni Autonomia Differenziata” per il 13 giugno, dalle ore 17 alle 20, in piazza Montecitorio a Roma.