Di Maio fermi il Jefta, non tradisca ambiente, lavoro e agricoltura

Il 17 luglio le associazioni No Ceta invitano al confronto il ministro Fraccaro e i parlamentari

Il 17 luglio a Roma alla Camera dei deputati le associazioni della piattaforma No Ceta invitano al confronto il ministro Fraccaro, i presidenti delle commissioni competenti e i parlamentari.

Il vicepremier Luigi Di Maio, come ministro dello Sviluppo economico, dando il via libera alla Commissione europea per la firma con il Giappone del trattato di Partenariato economico che liberalizza gli scambi commerciali tra le due parti, contraddice nettamente gli impegni elettorali.

Come tutti i candidati del M5S, infatti, aveva sottoscritto il Decalogo #NoCETA #Nontratto che prevede ai primi tre punti:

1) bocciare il CETA per riaprire un dibattito in Europa sui contenuti e le regole del commercio tra UE e il resto del mondo a partire da diritti, ambiente e coesione sociale;

2) respingere accordi che non siano preceduti da dettagliate valutazioni d’impatto economico, sociale e ambientale a livello europeo, nazionale e globale e da verifiche altrettanto severe sul loro impatto ex post per correggerne i potenziali effetti negativi;

3) rifiutare accordi negoziati senza un’adeguata e trasparente partecipazione dei cittadini, dei loro rappresentanti e delle loro organizzazioni, a partire dagli eletti nei Parlamenti europeo, nazionali e nelle Autorità locali.

Il Jefta, come tutti gli accordi di liberalizzazione commerciale negoziati in questi anni dalla Commissione europea, è stato elaborato in segreto, con una valutazione d’impatto chiusa nel 2015, senza un adeguato coinvolgimento in Italia dei cittadini e degli stakeholders a fronte di un volume complessivo di scambi potenzialmente doppio rispetto al CETA. Non contiene alcun riferimento al Principio di precauzione europeo, indebolisce il sistema dei controlli rispetto a un Paese, il Giappone, leader nei brevetti Ogm e da cui sono arrivate, nel 2017, quantità di Ogm illegali nei mangimi animali, come testimoniato da una celebre inchiesta di Le Monde (https://www.lemonde.fr/planete/article/2018/02/21/des-ogm-interdits-decouverts-dans-des-aliments-pour-animaux_5260053_3244.html)

Il Di Maio ministro l‘ha firmato senza neanche convocare il Tavolo di confronto con imprese, parti sociali e la società civile presso il Mise, attivo da oltre 15 anni e convocato da tutti i suoi predecessori alla vigilia di scadenze come questa.

Questo preoccupa alla luce dell’ancora più ambizioso obiettivo della bocciatura della ratifica del CETA, ribadita al momento da tutti i livelli di Governo

Per questi motivi le nostre organizzazioni Coldiretti, Cgil, Arci, Acli Terra, Fairwatch, Fare Ambiente, Greenpeace, Legambiente, Ecoitaliasolidale, Slow Food, Adusbef, Federconsumatori, Movimento Consumatori,  Fondazione Campagna Amica, Fondazione Univerde,

IN ATTESA DI RICEVERE DAL MINISTRO LA DISPONIBILITA’ A UN INCONTRO URGENTE COME RECENTEMENTE RICHIESTO

chiedono al Governo e al Vicepremier e ministro Dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che intervenga presso la Commissione per interrompere il processo di validazione del trattato;

convocano, insieme all’Intergruppo parlamentare #NoCeta, martedì 17 luglio a Roma tutti i parlamentari per un incontro su questi temi, dalle 14 alle 17 presso la sala del Cenacolo in via di Vicolo Valdina;

INVITANO ANCHE IL MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO RICCARDO FRACCARO A PARTECIPARE e a specificare quali azioni saranno intraprese perché i parlamentari siano almeno messi in condizione di conoscere i contenuti dell’accordo.
Invitano i presidenti delle commissioni parlamentari competenti a convocare le organizzazioni della piattaforma NoCeta per un approfondimento e istruire un percorso istituzionale corretto.

Roma, 13 luglio 2018