Fare memoria oggi. E’ disponibile l’ebook

Sul sito dell’Arci l’ebook che riporta gli atti del convegno tenutosi a Casa Cervi, Gattatico, il 14 e 15 ottobre 2017

È disponibile sul sito dell’Arci l’ebook di Fare Memoria Oggi, gli atti del convegno tenutosi a Casa Cervi, Gattatico, il 14 e 15 ottobre 2017. Un utile strumento con contributi di alto profilo a disposizione di quanti non hanno avuto la possibilità di essere a Gattatico in quell’occasione. In attesa della stampa cartacea prevista a breve, è possibile scaricare la versione digitale del libro

Di seguito pubblichiamo l’introduzione di Andrea La Malfa, referente per la Presidenza Arci su memoria e antifascismo.

Questo manuale nasce dalla volontà di raccogliere gli atti del convegno del 14 e 15 ottobre 2017 a Casa Cervi. Proprio come per il primo appuntamento di Fare memoria oggi, tenutosi il 27 e 28 giugno 2015 a Collegno (Torino), abbiamo voluto creare un libretto che ‘materializzasse’ le parole dette e costituisse uno strumento sul tema della memoria e dell’antifascismo per la nostra rete. Per comodità di consultazione abbiamo suddiviso queste pagine in tre parti: i saluti dei partner del convegno, gli enti locali e l’Istituto Cervi; gli interventi dei relatori; le esperienze territoriali della nostra associazione.

Il dibattito che si è sviluppato a Fare memoria oggi è stato ricco, non univoco, politicamente e culturalmente elevato, grazie al contributo dei nostri ospiti. In particolar modo la proposta di legge Fiano, che avrebbe reso reato l’apologia e la propaganda fatta tramite i simboli del fascismo, ha fatto emergere posizioni diverse e ben motivate. Da una parte l’idea politica per cui si fa parte della democrazia nel momento in cui se ne accettano le regole e i confini dell’agire; dall’altra parte la tensione verso l’ideale culturale come vero mezzo per l’affermazione dei valori democratici. Questa ricchezza e diversità delle posizioni è stato a mio giudizio il segnale migliore e il vero valore aggiunto di questa esperienza. Il ruolo dell’Arci è quello di proporci come soggetto capace di mettere in relazione un fronte più ampio, mettendo a disposizione la nostra capacità di coinvolgere i ceti popolari e i giovani, promuovendo cultura. Per fare ciò la costruzione di momenti come questi, anche in luoghi simbolici, diventa l’occasione per rinverdire questi rapporti, aprendo il nostro dibattito interno.

Il modo in cui sui territori l’Arci fa memoria e antifascismo non può che derivare da momenti come questo, utili a creare una linea politica condivisa che si traduce nelle pratiche. Ci siamo detti molte volte come fare memoria non è un esercizio neutro; innanzitutto dalla scelta della selezione di cosa ricordare, degli elementi simbolici da mettere in risalto. In particolari contesti, il modo in cui fai memoria entra nel vivo della carne della società con cui ti rapporti, soprattutto quando i fatti non sono storicizzati. Per questo il modo di fare memoria e antifascismo diventa un carattere identitario della nostra associazione, su cui confrontarci e distinguerci. Fare memoria, oggi, non può che significare innanzitutto farla insieme: del resto la costruzione di una memoria pubblica è di per sé un’opera collettiva e di comunità, in cui ci inseriamo come associazione culturale, impegnati a far sì che la memoria del passato sia la base per la prassi dell’oggi.

 

 

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