Il Servizio Civile necessario all’Italia e all’Europa

Le richieste a candidate e candidati

ASC chiede a tutte le forze politiche che si presentano per il voto ai cittadini di impegnarsi a consolidare lo sviluppo del Servizio Civile Universale, istituito su base volontaria. L’obiettivo, da realizzare agli inizi della prossima legislatura, è che 100.000 giovani all’anno possano vivere l’esperienza del servizio civile universale. Nello stesso tempo serve un quadro istituzionale del SCU, nel nuovo Governo, che accompagni e acceleri la transizione dal SCN, con la prassi di ascolto e collaborazione con le formazioni sociali che è una felice caratteristica della storia del servizio civile italiano.

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Il Servizio Civile Universale vive nelle speranze, nelle paure, nelle contraddizioni della nostra società. Le sfide alla Costituzione che la rinascente bellicosità degli Stati e delle società civili, la crescente xenofobia, razzismo e antisemitismo pongono alle istituzioni democratiche sono sfide anche al Servizio Civile.

Per questo, per ASC, l’obiettivo centrale della nuova legislatura è dare concretezza alle finalità di questo istituto: educazione alla pace, alla soluzione pacifica dei conflitti, educazione concreta a realizzare i valori fondanti della Costituzione.

La nuova legislatura sarà anche chiamata a costruire una inedita coerenza fra queste finalità e i settori in cui realizzarle.  La base di questa coerenza la si vedrà nel Piano Triennale che, emanato dal Presidente del Consiglio, sarà banco di prova per la leale collaborazione fra le istituzioni e per la sussidiarietà fra formazioni sociali e istituzioni a cui ci richiama l’art. 118 della Costituzione. Il contributo e il peso del Terzo Settore, che ha costruito il servizio civile in Italia, andrà ulteriormente messo al centro della programmazione.

Una specifica attenzione va dedicata alla costruzione di una rete europea e internazionale di organizzazioni che possano accogliere giovani del servizio civile italiano, per rompere stereotipi e sprovincializzare il modo di vivere le differenze, favorendo anche la mobilità sul territorio nazionale.

Nella nuova legislatura andrà anche resa operativa la Rappresentanza dei giovani che svolgono il servizio civile, sviluppando e migliorando quanto già fatto.

L’esperienza ci porta a indicare che il periodo del servizio civile sia meglio collegato al prima e al dopo nella vita dei giovani. Per gli under 18, serve prevedere, nella scuola dell’obbligo, esperienze degli studenti nelle organizzazioni di Terzo Settore che facciano maturare in modo più consapevole la scelta, volontaria, di partecipare al SCU.

Chi ha svolto il servizio civile va valorizzato nella vita sociale. I giovani che svolgono l’anno di servizio civile hanno diritto a vedersi riconosciute le competenze che acquisiscono. Competenze pratiche con le attività dei progetti e competenze di cittadinanza, di solidarietà, di costruzione della pace attraverso il vissuto con adulti motivati e consapevoli della responsabilità educativa a cui sono chiamati.

Info: www.arciserviziocivile.it