La campagna di raccolta fondi “La Cultura per la ricostruzione” consente la Ri-Scossa della musica nei comuni del teramano colpiti dal sisma  

5 Festival,  34 band e 2 mesi di programmazione per ridare vita e anima alle comunità  

 

 

All’indomani  del terremoto che un anno fa ha devastato il centro Italia, l’Arci si è immediatamente attivata per aiutare le popolazioni colpite, scegliendo di aiutarle nel modo che più è consono alla mission dell’associazione e cioè promuovendo attività culturali, per valorizzare le radici comunitarie di quei luoghi, per costruire socialità e aggregazione.

E in quest’ultimo anno tantissimi comitati,  circoli e soci Arci si sono attivati organizzando cene di solidarietà, appuntamenti e spettacoli con lo scopo di devolvere il ricavato alla campagna  di raccolta fondi “La cultura per la ricostruzione”, promossa dall’Arci, e  ridare, attraverso la cultura, vita e anima alle comunità. E tanti sono state gli eventi, gli spettacoli, i cineforum ad oggi realizzati e promossi dall’Arci nei comuni colpiti dal terremoto, come anche l’attività del Bibliobus che, nel suo viaggio tra Lazio, Abruzzo e Marche, ha donato migliaia di volumi e organizzato presentazioni di libri e iniziative, rivolte a bambini e adulti, per la promozione della lettura.

Proprio in questi giorni, con l’inizio della stagione culturale estiva, parte uno dei progetti più ambiziosi sostenuti dalla campagna “La cultura per la ricostruzione”: le rassegne musicali della “Rete dei Festival Indipendenti Teramani”.

La Rete, nata appena l’anno scorso, è un progetto finalizzato alla condivisione delle migliori esperienze e pratiche di festival della provincia di Teramo e, quest’anno, la sua realizzazione è stata messa in pericolo dallo sciame sismico e dalle copiose nevicate di gennaio che hanno colpito il territorio. Grazie anche ai contributi ricevuti dalla campagna di crowdfunding del network Arci sulla Piattaforma Produzioni dal Basso e al sostegno di  “La cultura per la ricostruzione” gli appuntamenti della Rete avranno luogo, rappresentando una vera e propria  “Ri-Scossa” in un territorio dove sono ancora molte le zone rosse impraticabili e i cittadini sgomberati che attendono tempi e risposte certe per rientrare nelle proprie abitazioni.

I festival estivi saranno un veicolo di comunicazione e di condivisione per ribadire che le città del teramano sono “Territori di Cultura Resistente” dove i circoli, le associazioni e le manifestazioni sono dei presidi fondamentali di partecipazione e di democrazia.

E quest’anno in appena 2 mesi i 5 Festival della Rete (il Playnot Festival di Notaresco, il Rock Corner Festival di Roseto degli Abruzzi, il Toxicity Rock Fest di Tossicia , lo Iame Festival” di Colledara , l’IndieVisibile Festival di Torano Nuovo) ospiteranno un cartellone di 13 date con 34 gruppi coinvolti offrendo una proposta musicale policroma passando dal Garage, al Hip Hop, all’Elettronica, all” Indie grazie alla eterogeneità dei singoli Festival. Tra i nomi coinvolti C.U.B.A. Cabbal, Mad Dogs, The Sick Rose, Tangram, A Minor Place, Normale, CISCO (Modena City Ramblers), O’ ZULU’ Live Set 99 POSSE, NADA & a Toys Orchestra, Dario Rossi, Management del Dolore Post Operatorio, Dub Fx.

Info e calendario di tutti gli appunti sulla pagina face book della Rete all’indirizzo https://www.facebook.com/Rete-dei-Festival-Indipendenti-Teramani-259845844386762/