La marcia di Varsavia: un reato contro la Democrazia europea

Le istituzioni democratiche europee condannino gli organizzatori. L’Arci esprime solidarietà alle donne antifasciste aggredite

Il mese scorso il Parlamento Europeo ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione per la messa al bando di partiti e movimenti che si rifanno al fascismo e al nazionalsocialismo.

E invece domenica scorsa il centenario dell’indipendenza polacca è stato celebrato da una gigantesca adunata di movimenti ultra-nazionalisti, fascisti, razzisti e neo-nazisti di tutta Europa.

Croci celtiche, slogan inneggianti alla violenza contro migranti e stranieri, e alla superiorità bianca sono stati documentati durante la manifestazione.

Anche Forza Nuova ha partecipato al corteo, sfilando a fianco del movimento polacco fascista e antisemita ONR.

Proprio davanti allo spezzone di Forza Nuova e ONR, un piccolo gruppo di donne antifasciste è stato aggredito, senza che nessuno si muovesse a loro difesa. Lo striscione “Donne contro il Fascismo” è stato loro strappato. Le attiviste sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari.

Lo stesso è accaduto anche nella analoga manifestazione di Breslavia, dove una attivista è stata ferita.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle attiviste e attivisti polacchi che, in modo nonviolento e con molto coraggio, hanno voluto segnalare in piazza la presenza della Polonia democratica e antifascista, producendo anche molta documentazione sui reati commessi durante il corteo.

Chiediamo alle istituzioni democratiche europee di condannare gli organizzatori del corteo, incluso il governo polacco che ha accettato la confluenza fra le celebrazioni ufficiali e la marcia dell’ultra destra.

Chiediamo alla magistratura di aprire una indagine sui numerosi reati commessi durante il corteo (le aggressioni ai democratici, l’apologia di nazismo e fascismo, l’istigazione all’odio).

Chiediamo alla magistratura italiana di indagare sulla eventuale partecipazione degli attivisti di Forza Nuova, che da tempo dovrebbe essere fuorilegge, ai reati commessi nel corteo di Varsavia.