Lavoro, illogico ed irrazionale escludere le persone straniere dal supporto per l’inclusione lavorativa

L’esclusione colpisce soprattutto le donne straniere, in gran parte titolari di un permesso per ragioni di famiglia, impedendo loro di accedere a questo nuovo canale di inserimento lavorativo, limitandone le possibilità di autonomia e aumentando i rischi di soggezione ed emarginazione

Il primo settembre è entrata in funzione la piattaforma dedicata alle misure di sostegno, ai percorsi di formazione e alla ricerca del lavoro chiamata SIILS (servizio informativo per l’inclusione lavorativa e sociale), alla quale si possono iscrivere i residenti che non hanno più diritto al Reddito di cittadinanza e che considerati attivabili, potranno accedere al Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl).

Moltɜ hanno già segnalato i gravi difetti del nuovo sistema che limita il sostegno ai soli mesi di partecipazione a un eventuale corso di formazione (semprechè un corso venga offerto), per soli 12 mesi, per un importo minimo (euro 350 mensili), con un limite ISEE troppo basso (6.000 euro) e con un requisito di 5 anni di residenza.

Le associazioni firmatarie, oltre a condividere dette critiche, intendono segnalare una ulteriore assurdità della misura: l’esclusione dellɜ cittadinɜ non UE titolari di permesso per famiglia, lavoro o attesa occupazione (permesso unico lavoro). Si tratta di oltre 1.000.000 di possibili candidatɜ, che – anche qualora si trovino in condizioni di povertà estrema – resteranno esclusɜ non solo dal sussidio, ma anche da tutte le misure di avviamento al lavoro che il sistema intende offrire (corsi di formazione, colloqui, profilazione, facilitazione nelle assunzioni ecc.).

L’irrazionalità di tale esclusione emerge immediatamente considerando che si tratta di persone che lo Stato ha autorizzato a fare ingresso in Italia proprio perché lavoratori o comunque titolari di un permesso che consente di lavorare e dunque è illogico che vengano escluse dai principali canali di accesso all’occupazione: l’interesse pubblico è semmai esattamente opposto e cioè che chi è titolare di un permesso che consente di lavorare venga in ogni modo sostenutə e aiutatə nell’accesso al lavoro, anche per rispondere alle migliaia di domande di lavoro che il Ministero dichiara essere già affluite alla piattaforma.

Va aggiunto che l’ esclusione colpisce soprattutto le donne straniere, perché il permesso per ragioni di famiglia è in gran parte rilasciato alle donne che si ricongiungono con il coniuge già presente in Italia: è quindi paradossale che, dopo le parole spese, anche nel PNRR, a favore di un aumento della partecipazione delle donne al lavoro, proprio loro siano escluse da un nuovo canale di inserimento lavorativo, limitandone le possibilità di autonomia e rafforzando i rischi di soggezione ed emarginazione.

L’esclusione comunque, oltre che irragionevole, è anche illegittima, in quanto in contrasto con la direttiva europea 2011/98 che, all’art. 12, garantisce allɜ titolari di permesso unico lavoro la parità di trattamento con lɜ cittadinɜ dello Stato ospitante per quanto riguarda l’accesso alla formazione professionale e ai servizi di consulenza dei centri per l’impiego: esattamente ciò da cui la norma nazionale li esclude.

Le associazioni firmatarie depositeranno pertanto nei prossimi giorni un esposto alla Commissione Europea affinché avvii una procedura di infrazione a carico dell’Italia per violazione della direttiva 2011/98. In ogni caso invitano sin d’ora Governo e Parlamento a porre rimedio a quanto sopra modificando la norma e consentendo l’accesso al SIILS a tuttɜ lɜ stranierɜ regolarmente soggiornanti.

ASGI
NAGA
AVVOCATI PER NIENTE
ARCI
UIL
A BUON DIRITTO ONLUS APS
CAMPAGNA ERO STRANIERO
CNCA – COORDINAMENTO NAZIONALE COMUNITA’ DI ACCOGLIENZA
CITTADINANZATTIVA
RETE EUROPA ASILO
LUNARIA
COSPE
LES CULTURES- LECCO
MEDU – MEDICI PER I DIRITTI UMANI
DRC – DANISH REFUGEE COUNCIL ITALIA
ACTIONAID
SIMM -Società italiana Medicina delle Migrazioni
GIURISTI DEMOCRATICI
CAIT – CAMERA DEGLI AVVOCATI IMMIGRAZIONISTI DEL TRIVENETO
ASSOCIAZIONE FORNELLO ODV ONLUS – ALTAMURA
CARAVAN CENTRO INTERCULTURALE ALTAMURA
ASSOCIAZIONE “IL GRANDE COLIBRÌ”
ASSOCIAZIONE RENZO E LUCIO, LECCO
LE VEGLIE CONTRO LE MORTI IN MARE