Manifesto funebre killer Lea Garofalo: quanto accaduto non può gettare un’ombra su una comunità con una tradizione culturale democratica e solidale

Dall’omicidio di Lea Garofalo, uno dei crimini più efferati della storia della ‘ndrangheta e per questo divenuto simbolo della crudeltà mafiosa, è partito un moto di riscatto sociale, civile e culturale che non riguarda solo Petilia Policastro o la Calabria ma ha assunto rilievo nazionale ed internazionale.

Un percorso di affermazione dei diritti civili e della dimensione democratica in cui cittadinɜ, enti locali e Pubblica Amministrazione, insieme agli enti del Terzo settore ed alle organizzazioni della società civile, rinnovano quotidianamente il proprio  impegno dando concretezza al concetto di “antimafia sociale”.

Quanto accaduto a Petilia Policastro, con l’affissione di un manifesto funebre in cui il Sindaco e l’amministrazione comunale hanno espresso cordoglio per la morte di uno  dei killer di Lea Garofalo, non può e non deve gettare un’ombra su una comunità  intera, quella di Petilia, che invece si è sempre contraddistinta per una chiara  tradizione culturale democratica e solidale.

Auspichiamo, al fine di esprimere in modo netto ed inconfutabile la totale distanza della comunità dalla sub-cultura della violenza mafiosa, che si possa organizzare al più presto proprio a Petilia Policastro una manifestazione pubblica per ribadire l’affermazione dei valori della legalità e della democrazia quali principi guida di tutte le nostre comunità.