Maternità surrogata: allarmante e fuorviante il concetto di “reato universale” del governo. E’ invece urgente ragionare sulla tutela dei diritti di bambine e bambini

L’Arci esprime forte preoccupazione sull’utilizzo di parole in grado di condizionare il senso comune, spostando in modo fuorviante il dibattito  pubblico sul concetto di “reato universale” dei genitori, invece di ragionare  sull’urgenza di tutelare i “diritti universali” di bambine e bambini.

Le politiche sulle famiglie che la maggioranza al governo di questo paese sta  perseguendo sono emerse “senza veli” in occasione degli Stati generali della natalità,  che si sono tenuti il 12 e 13 maggio ai quali hanno partecipato 42 ospiti di cui solo 9  donne. E questo ci dice già molto. Luciana Castellina, presidente onoraria di Arci, in  un articolo pubblicato il 16 maggio su il manifesto, ha scritto: «mi sono apparsi  francamente indecenti. Non solo per via del tono violento con cui Meloni ha  minacciato i diritti di chi intende scegliere come crede su genitorialità e famiglia, ma  per come tutti hanno trattato le donne: ignorate come soggetti pur piuttosto importanti  della procreazione!».

Posizioni fondamentaliste e disinformanti condizionano il dibattito pubblico su  questioni delicate e complesse, etiche ma anche concrete perché hanno a che fare con  la vita di persone in carne e ossa.

Assai preoccupante e ideologico appare anche il modo con cui Giorgia Meloni e i  suoi fratelli affrontano la Gestazione per altri, alla quale in Italia fanno ricorso in  modo largamente prevalente coppie eterosessuali, ma che nelle parole  propagandistiche del governo riemerge solo in relazione alle coppie omogenitoriali da  “disciplinare”.

Ora il governo vuole creare il “reato universale” di maternità surrogata, imponendo  l’applicazione della legge italiana anche all’estero e prevedendo di perseguirlo, a  prescindere da come la condotta sia qualificata all’estero, senza tener conto che il  concetto di “reato universale” non esiste nel linguaggio giuridico, sorvolando su una  questione non certo di poco conto: nel nostro ordinamento la Gestazione per altri è un  reato che prevede per chi viola la legge la reclusione da 3 mesi a 2 anni e la multa da  600.000 a un milione di euro.

Noi dell’Arci non ci lasceremo trascinare in una logica di schieramenti ideologici e  non contribuiremo a fare arretrare ulteriormente un dibattito in questo momento già  asfittico.

Continueremo a confrontarci laicamente, rispettos3 delle differenti posizioni, anche  di opinioni che talvolta non ci piacciono. Nella società (e quindi anche nei nostri  circoli associativi) percepiamo la convivenza di differenti opinioni, talvolta di  contraddizioni, così come sono differenti le opinioni tra i vari gruppi femministi e  transfemministi. Tenerne conto, coltivando anche noi il dubbio come approccio, non  vuol dire accettarle come immutabili.

E soprattutto siamo fermamente convint3 che la tutela dei diritti di bambine e  bambini con genitori dello stesso sesso debba prescindere dalle modalità della nascita  e non possa essere in alcun modo condizionata dall’orientamento sessuale dei  genitori.

La Corte Costituzionale con due sentenze (n. 32 e 33 del 2021) ha invitato il  Parlamento a legiferare sul vuoto di tutela per i bambini figli di genitori di coppie  omosessuali.

Il governo e la maggioranza parlamentare vanno avanti su strade diverse da quella   indicata dalla Corte. In Senato infatti la maggioranza ha bocciato la proposta di  regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli e delle figlie di coppie  omosessuali e l’adozione di un certificato europeo di filiazione, e il ministero  dell’Interno ha diramato una circolare che vieta agli ufficiali di Stato civile di  trascrivere gli atti di nascita dei figli nati all’estero da coppie omosessuali.

I diritti delle bambine e di bambini sono universali, non ci lasceremo fuorviare da chi vuole discriminarli in base alle scelte fatte dai genitori.

Vogliamo anche sottolineare che il diritto di famiglia in Italia è fermo ad un impianto degli anni ’70!  Per questo auspichiamo una stagione di riforme che affronti anche i tanti aspetti correlati a questo, non solo in tema di omogenitorialità, ma che riguarda anche le adozioni, gli affidi e tutto ciò che può migliorare la vita di genitori e figl3.