ROMA, 04 NOVEMBRE 2025 – La Regione Lombardia, con la delibera di giunta n. XII/4986 del 15 settembre, ha varato un provvedimento molto grave, che va nella direzione di rafforzare il progressivo smantellamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale, non solo della Lombardia.
La delibera, dal titolo “Determinazioni in merito alla disciplina delle prestazioni erogate da strutture ed enti pubblici del sistema socio sanitario regionale nell’ambito dell’assistenza sanitaria integrativa (fondi, mutue e assicurazioni)”, è passata sotto silenzio perché, essendo di Giunta, non è soggetta a pubblicazione, creando l’ennesimo atto di poca trasparenza verso la cittadinanza.
Il contenuto della delibera va a costruire una funzione sostitutiva dei Fondi e delle Mutue/assicurazioni, andando ben oltre la loro finalità integrativa, senza invece intervenire sulle cause che stanno determinando una crescita del ricorso della popolazione a queste forme di assistenza sanitaria integrative private.
Da molto tempo denunciamo i problemi che portano tanti cittadini, lombardi e non, a pagare le prestazioni rivolgendosi al regime di solvenza a causa del problema delle liste d’attesa.
Inoltre aumenta il numero di cittadini che abbandonano la cura a causa della loro situazione economica o per le distanze, spesso improponibili per i soggetti più fragili, tra il luogo di residenza e il luogo di somministrazione della prestazione.
Rimane inoltre il problema grave e strutturale di carenza di personale e dei carichi di lavoro sempre più elevati per quello in servizio, che diventeranno ancora più gravosi dovendo farsi carico anche delle prestazioni destinate a fondi, mutue e assicurazioni private.
Si va delineando un sistema sanitario sempre più diviso per “classi di censo”, non più universale e per tutti come riconosciuto dalla nostra Costituzione. Un sistema che si avvicina sempre di più a quello, sbagliato e discriminatorio, statunitense.
Anche alla luce dei pochi e insufficienti fondi per la Santià pubblica previsti dalla legge di Bilancio in discussione in Parlamento, deve essere sempre più forte la voce dei partiti delle organizzazioni sindacali, associative e della cittadinanza per contrastare questa deriva.
Una deriva che fa della Lombardia un laboratorio che sarà molto probabilmente seguito dalle altre Regioni. Non dimentichiamo, infatti, che il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è proposto alla conferenza Stato-Regioni come il principale sostenitore di una proposta di “riforma del Servizio Sanitario Nazionale” dove il privato avrà la strada spianata, con l’esplosione delle disuguaglianze nell’accesso alla salute.