Più cultura, democrazia più forte

Nella tormentata discussione sulla legge di Bilancio è avvenuto nelle scorse settimane un fatto simbolicamente importante: la Commissione al Senato ha approvato una modifica che prevede detrazioni fiscali per l’iscrizione a corsi di educazione musicale organizzati sia dai conservatori sia da tantissime scuole popolari di musica italiane.
Da anni era un proposta dell’Arci e ci auguriamo che arrivi definitivamente in porto.
Sappiamo bene che i cittadini italiani attendono risposte importanti, che ci si sta confrontando su come ricollocare il nostro paese in Europa, come affrontare la crisi e la crescita delle diseguaglianza, ma se è vero che è anche da piccole cose che si intuisce la direzione verso cui andare, ci sentiamo di darne evidenza.
Perché consentire che le famiglie meno abbienti possano detrarre i costi sostenuti per la formazione musicale (misura prevista oggi nel nostro Paese solo per le attività sportive) rappresenta un riconoscimento del diritto di tutti alla cultura, del valore di quest’ultima come parte integrante per la crescita e il benessere di una persona, dei suoi desideri e delle sue aspirazioni.

L’Arci conosce bene ciò di cui si parla. I nostri circoli, le associazioni culturali sono impegnate quotidianamente nella promozione della cultura e dell’educazione popolare quotidianamente nei luoghi più difficili e nascosti del paese ed è ancora troppo scarso il riconoscimento istituzionale e pubblico di questo nostro grande lavoro.
La tempistica prevista per la discussione, il confronto politico che su questo emendamento si è svolto e i tempi ristretti della Camera, ci fanno pensare che dovrebbe avere un esito positivo nell’approvazione definitiva.
Auspichiamo che la fase complessa dei lavori parlamentari non cambi il destino di questo emendamento.
Anche per questo, facciamo appello a Governo e Parlamento perché si riesca ad approvare e tenere viva questa piccola grande azione.
Continuiamo a pensare che la cultura che illumina le città e anima i quartieri, diffonde curiosità e distingue la verità dalle bugie, possa rafforzare la democrazia a alimentare partecipazione.