La mostra è dedicata alle «tecniche d’evasione» per sfuggire ai controlli, per stordire la censura, per eludere il potere, deriderlo e lasciarlo interdetto. Come modello di tecniche e di strategie di protesta, per i risultati esemplari e straordinari raggiunti, è presa in considerazione l’avventura dell’avanguardia ungherese tra gli anni ’60 e ’70.