Questione di rispetto

Tutti a scandalizzarsi per l’odio online. C’è chi commissiona ricerche e snocciola dati (l’ultimo studio è il ‘barometro’ di Amnesty International).

Chi pubblica manifesti di buoni propositi (come quello di Parole Ostili o il Manifesto di Assisi). Chi fa causa e costringe gli odiatori a risarcirli (come Laura Boldrini).

Chi esige leggi e invoca la censura (come i governi di mezzo mondo). Serve educazione, alla vita digitale.

Ma perché non ci scandalizziamo per tutti quelli che – chiusi dentro l’abitacolo del proprio veicolo – si sentono protetti mentre inveiscono contro gli altri automobilisti per dar sfogo ai loro problemi personali?

Così succede il più delle volte con i ‘leoni da tastiera’.

Non basta la patente per dimostrare di conoscere l’educazione civica. Di saper rispettare il prossimo. Ma anche se stessi.