Salute mentale, a Modena le buone pratiche Arci

Tante storie che hanno naturalmente, negli anni, trovato nella nostra associazione un luogo naturale di accoglienza e crescita. La difesa dei diritti, prima di tutto quello alla salute, insieme ad esperienze concrete di integrazione, non possono non figurare tra le attività dell’Arci. È quanto svolto a Modena, sabato scorso, al primo incontro nazionale delle realtà Arci che si occupano di salute mentale, grazie all’ospitalità del comitato che da 9 anni dà vita insieme all’AUSL locale a MAT, la settimana della salute mentale. Occasione per affrontare il tema della salute mentale in un’ottica inclusiva, contrastando il pregiudizio e lo stigma attraverso percorsi culturali e di comunità accoglienti e solidali.

La riunione si è svolta proprio all’interno di un circolo impegnato su questo tema ed è stata interamente trasmessa dalla web radio Liberamente. Oltre all’intervento del dottor Fabrizio Starace, direttore Dipartimento salute mentale dell’USL Modena, è stato dato spazio alle tante esperienze Arci presenti: dalla Bottega del Tempo di Firenze, che gestisce lo spazio di animazione culturale Circoloko al circolo L’alba di Pisa, che da anni tiene aperto lo spazio di ristorazione Quore e lo stabilimento balneare Big Fish; da Capodacapo di Arci Sardegna al teatro di Fabula Rasa della Val di Susa, dall’esperienza dell’Osteria Sociale Il pesce fuor d’acqua della Valdera all’impegno dell’associazione 180 amici de L’aquila nella campagna contro la contenzione E tu slegalo subito.

Sono necessarie attività di sviluppo della conoscenza dove le differenze sono considerate un valore e dove lo stare insieme e conoscersi significa superare le paure. E in questa cornice si è inserito il concorso internazionale di cortometraggi Meglio matti che corti, alla sua quinta edizione, che attraverso il linguaggio cinematografico promuove una cultura di inclusione, di sensibilizzazione e di lotta al pregiudizio.