Tesseramento Arci 2025-2026: Senza perdere la tenerezza

Il nuovo Tesseramento Arci 2025-2026 parte con un’immagine potente e delicata allo stesso tempo: un cactus con un fiore. Una pianta capace di sopravvivere e crescere in condizioni difficili, senza rinunciare alla bellezza della fioritura. È questo il simbolo della tessera Arci, che quest’anno porta con sé il claim Senza perdere la tenerezza.

In un mondo segnato da guerre, disuguaglianze e derive autoritarie, Arci sceglie di lanciare un messaggio di rivoluzione e amore, di forza e cura. Crediamo che la trasformazione non nasca dalla distruzione, ma dalla costruzione di relazioni, dall’incontro, dalla solidarietà quotidiana.

Con la tessera Arci si entra in una comunità che non ha paura di schierarsi: per la pace, i diritti, l’antifascismo, l’accoglienza, la cultura e il mutualismo.
È un invito ad esserci, a partecipare, a non voltarsi dall’altra parte.

La tessera è anche digitale: con l’App Arci puoi portarla sempre con te, scoprire eventi, iniziative e opportunità nei circoli di tutta Italia.

Ogni tessera è un gesto di ribellione e cura. Per te, per chi ti sta accanto, per chi lotta ogni giorno.

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Il progetto grafico

La campagna Senza perdere la tenerezza è stata realizzata con la collaborazione dell’agenzia di comunicazione FF3300, che ha tradotto il messaggio politico e culturale dell’Arci in un linguaggio visivo innovativo e coerente.

  • L’illustrazione: un cactus che fiorisce, emblema di resistenza e capacità di trasformarsi senza mai smettere di creare bellezza.
  • La palette cromatica: verde, rosa e giallo, colori vivi e luminosi che trasmettono energia e inclusione.
  • La tipografia: la font HAL Gap, una variable font che può stringersi o allargarsi, simboleggiando la natura fluida e resistente della comunità Arci. La tensione visiva delle lettere, che appaiono sotto pressione ma non cedono, è metafora di una resistenza pacifica e determinata.

Questa scelta non è solo decorativa: esprime in modo visivo l’idea di una rivoluzione che non si piega alla paura, che sa resistere e reinventarsi, che non rinuncia ai propri spazi di libertà e di espressione.