Salvini sta riscrivendo il confine di civiltà

Pubblichiamo un contributo di Andrea Satta, pediatra e musicista, promotore del progetto ‘Mamme narranti’, collaboratore e amico dell’Arci sarà anche al Festival Sabir a Palermo

La cosa più grave che sta facendo Salvini (cioè non so se sia la più grave, perchè cosa c’è di più delittuoso che non soccorrere chi si trova in dichiarata e assoluta fragilità?) è che l’arroganza con cui si impone sta riscrivendo la linea dell’intollerabile, il confine di civiltà, del «Questo non si può fare».

Dopo Salvini si può dire «Non avevo tanto coraggio, l’ha trovato lui per me, me lo ha dato lui il gancio, in fondo a me non è successo niente, mi sento meglio e sto nel giusto», quindi si può soffrire e magari morire in mare (aggiungendo anche un purtroppo), «ecco è successo».

Un ‘agito’, un salto nella percezione del vietato, oltre il tabù, oltre il senso di responsabilità, una ridefinizione del conflitto fra interesse e coscienza, una nuova coscienza che parte ormai da questo nuovo livello. Stessa cosa vale per la questione delle armi. È come l’urbanizzazione di un’area di campagna alla periferia della città, a un certo punto, cioè dopo un po’ di tempo, immaginare al posto del brulicare di gente e del via vai continuo, al posto dei negozi e delle luci, delle insegne, dei bus, degli asfalti e dei marciapiedi, di tutto quello che fa tessuto urbano, un paesaggio agreste e bucolico è impossibile (come il mare a Milano è un viaggio nel fantastico e nell’onirico).

Se questa mutazione -Salvini per la fascia di popolazione oggi adulta rappresenta la condivisione domestica di un demone fino ad ora quasi inconfessabile, per le generazioni che si stanno formando avremo semplicemente il plafond, la condizione data.

Le nuove generazioni saranno a valle della mutazione, quindi con poca possibilità, se non attraverso strumenti culturali, di confronto. Il livello cui assuefarsi naturalmente sarà consegnato già dopo la modifica, la soglia di dolore e giustizia compatibile anche, il piano d’appoggio da cui ragionare e il discrimine non apparirà ai nostri ragazzi spostato, ma semplicemente sarà quello.

La platealità con cui Salvini agisce in tutto questo farà scuola perchè verrà spacciata per schiettezza e autenticità, intese come valore.

Solo leggere e conoscere la storia può aiutare. Per questo ci vorranno sempre più ignoranti e ci ubriacheranno con tutto quello che non ci darà il tempo e poi, da un certo punto in poi, la capacità di capire e di pensare.

 

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