Inaugurazione – Geografie della Memoria

Sabato 24 settembre abbiamo aperto le porte del ex-Circolo Culturale Masetti per presentare la mostra Geografie della Memoria: storie, foto, oggetti del quartiere Semirurali 

I pannelli colorati che ritraggono gli oggetti del cuore degli intervistati sono alternati a pannelli che raggruppano fotografie del quartiere e ne immortalano i cambiamenti nella storia. Avvicinando il proprio telefono al pannello si può anche facilmente inquadrare un QR Code, che rimanda ad una traccia audio dell’intervista. Così, la mostra è interattiva e ospitata non solo all’interno dell’ex-Circolo Culturale Masetti, nostro CISM ma anche nel nostro portale online. Un modo nuovo, diverso e interattivo di raccogliere memorie e fare cultura. In questo modo sono gli oggetti a parlare, raccontando un frammento di storia del quartiere, a chi per ragioni anagrafiche e geografiche non ha vissuto quell’esperienza.

La scelta degli oggetti “parlanti” ha dato la possibilità ai “testimoni” di raccontare la propria storia nel quartiere a partire da un elemento concreto, molto utile per capire le condizioni di vita fra gli anni ‘60 e gli anni ‘80 del secolo scorso.

Il dialogo fra piano reale e virtuale ci ha dato, inoltre, la possibilità di sperimentare un nuovo modo di pensare e progettare un allestimento.

L’inaugurazione della mostra è stata anche un’occasione per ritrovarci insieme agli abitanti del quartiere delle Semirurali, che hanno collaborato raccontandoci frammenti della loro vita, i ragazzi che hanno condotto le interviste e ascoltato con grande interesse storie e aneddoti di una città a loro sconosciuta, e i ragazzi che hanno immortalato gli oggetti, protagonisti di questo percorso storico che abbiamo costruito.

Il senso di responsabilità nei confronti della collettività e l’interesse per il lavoro di mappatura storico-sociale hanno mostrato una parte sconosciuta degli studenti e delle studentesse che hanno partecipato con entusiasmo al progetto.  Per i giovani e per tutti noi: “La Cultura è la Cura” – afferma Luana Guagenti, docente del Liceo Pascoli, che ha seguito la classe.

Il progetto La Cultura è la Cura ha visto così il suo momento di conclusione a Bolzano: un momento di riattivazione di un luogo importante per la comunità locale e per il quartiere, che è tornato a vivere grazie alla cultura e all’incontro e che per un’intera settimana è diventato uno spazio espositivo! Nella condivisione di storie, nella volontà di custodire le memorie ma anche di renderle aperte a tutti, perché ciascuno possa sentirsi parte di questa città, abbiamo trovato il nostro modo di fare cultura sul territorio.

Oltre alle persone che hanno preso parte alle attività laboratoriali, anche diversi passanti, incuriositi dai nostri pannelli in vetrina, sono entrati a scoprire le Geografie della Memoria. Il prossimo passo sarà quello di andare alla ricerca della storia dei luoghi del quartiere a partire dallo spazio del circolo.

La mostra si compone di 14 pannelli che ritraggono nove oggetti. Sono presenti, inoltre, alcuni pannelli di presentazione del progetto La Cultura è la Cura, della “storia visiva” del quartiere e tutti sono supportati da un QR Code.

La mostra sarà fruibile e aperta al pubblico, da lunedì 26 settembre a venerdì 30 settembredalle ore 16.30 alle ore 18.00, presso il circolo culturale Walter Masetti di via Resia.


La Cultura è la Cura è un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (avviso n.2/2020) e vede Arci Nazionale  come capofila.